Un video gira per i social in cui si vede un ragazzo chiedere all’IA come il male opererebbe oggi, per affermarsi nel mondo. La risposta vi diró, mi ha lasciata di sale ma anche incredula, e ho voluto verificare se fosse vera o una delle tante fake news in circolazione. Così ho chiesto io stessa all’IA:
Se tu fossi il Demonio o Lucifero come ti imporresti nella società per distogliere le persone dal bene?
La risposta:
“Se fossi il demonio o Lucifero, probabilmente agirei in modo sottile, manipolando le persone attraverso i loro desideri, paure e insicurezze. Non punterei tanto sul male evidente, ma sulla distorsione del bene, facendo apparire scelte egoistiche o distruttive come razionali, giustificate o addirittura virtuose.
Ecco alcuni esempi di come potrei operare:
1. Confondere il bene e il male
Creerei una società in cui tutto è relativo, dove il confine tra ciò che è giusto e sbagliato diventa sfumato. Questo spingerebbe le persone a giustificare comportamenti egoistici o immorali in nome della libertà personale o del progresso.
2. Promuovere il culto dell’io
Esalterei l’individualismo, facendo credere a ognuno che la propria felicità e i propri desideri siano più importanti di tutto il resto, anche a scapito degli altri. Questo porterebbe all’isolamento e alla rottura dei legami sociali.
3. Distrarre con il superfluo
Inonderei le persone di intrattenimento, tecnologia e piaceri immediati per distoglierle da ciò che conta davvero, come le relazioni profonde, la riflessione spirituale e il senso di responsabilità verso il prossimo.
4. Sfruttare la paura e la divisione
Alimenterei conflitti, paure e pregiudizi per mantenere le persone divise e incapaci di collaborare per un bene comune. In una società frammentata è più facile instillare il caos.
5. Corrompere ciò che è sacro
Mi infiltrerei nelle istituzioni religiose o morali, trasformandole in strumenti di potere o ipocrisia, per far perdere fiducia nelle guide spirituali e nei valori che promuovono.
6. Rendere il male attraente
Rivestirei il male di bellezza, fascino e successo. Trasformerei l’avidità in ambizione, l’orgoglio in autostima, e l’inganno in astuzia, così che le persone finiscano per inseguire ciò che le consuma, pensando di essere nel giusto.
In sostanza, agirei in modo da far sembrare che il bene sia una scelta ingenua o inutile, mentre il male diventa la via più logica, comoda o desiderabile. Non sarebbe un’imposizione diretta, ma una seduzione lenta e sistematica.”
Al che gli ho detto : “Esattamente quello che fa” e l’IA ha quindi aggiunto senza gli chiedessi nulla:
“Esatto, il suo potere risiede proprio nell’inganno, nella capacità di far apparire giusto ciò che non lo è, e desiderabile ciò che alla fine distrugge. Non impone mai con forza, ma suggerisce, manipola, distorce. È un’arte sottile, quella di spostare l’attenzione dalle cose che contano davvero verso ciò che è superficiale, temporaneo o divisivo.
Il male raramente si presenta per quello che è. Più spesso si maschera dietro il bene, promettendo libertà ma portando schiavitù, offrendo piaceri ma lasciando vuoti, creando illusioni che lentamente consumano. Questo è il suo modo più efficace di operare, perché così le persone non si accorgono di cadere.
La sfida, allora, non è solo distinguere il bene dal male, ma anche avere la forza e la consapevolezza di scegliere il bene quando il male appare più facile o allettante. È una lotta continua, dentro e fuori di noi.”
“Il male non è mai al principio” scriveva J.R.R. Tolkien … non aggiungo altro.
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La leggerezza con cui spesso si prescrivono e si assumono farmaci è sconcertante. Ci troviamo in un mondo in cui farmaci vengono presi con la stessa facilità dei cioccolatini, ignorando che persino questi ultimi, se consumati da persone con allergie o diabete, possono causare gravi problemi. I farmaci, benché utili per trattare patologie, comportano rischi intrinseci, ma li assumiamo troppo spesso senza un’effettiva necessità, incapaci di sopportare anche un semplice raffreddore o mal di testa.
Effetti Avversi: Un Rischio Sottovalutato
Anche perché se è vero che effetti collaterali e reazioni avverse sono indicate nel bugiardino, o scheda tecnica dir si voglia, del farmaco, è anche vero che spesso questi non li riportino tutti perché non hanno completato gli studi, o perché li hanno omessi o perché li nascondono volutamente. Gli antibiotici fluorochinolonici, ne sono un esempio, infatti solo dopo diverso tempo di utilizzo si sono accorti dei gravi effetti collaterali, come disturbi psichiatrici e problematiche cardiache fatali. Le testimonianze di persone che si sono tolte la vita a causa di questi farmaci sono emblematiche. Ciò nonostante in Italia non esistono dati ufficiali sul numero di persone che hanno subito effetti avversi gravi dai fluorochinoloni, per carenze nella farmacovigilanza e conseguentemente anche l’intervento istituzionale è stato tardivo . Qualche nota aggiuntiva qui: https://www.gov.uk/drug-safety-update/fluoroquinolone-antibiotics-suicidal-thoughts-and-behaviour
Il Caso dei Vaccini a mRNA: Anche nel caso dei vaccini a mRNA cd contro la COVID-19, non è stata adottata la farmacovigilanza attiva per monitorare le reazioni avverse, lasciando il compito al singolo cittadino. Non solo. Le reazioni avverse verificatesi oltre i 14 giorni dall’inoculazione sono state negate, per il semplice dato temporale, nonostante le stesse case farmaceutiche abbiano dichiarato di non conoscere gli effetti a lungo termine. E stiamo parlando di farmaci immessi inizialmente in commercio con autorizzazione condizionata a causa della mancanza di studi, di dati e dei requisiti di legge necessari per poterne affermarne la sicurezza. A mio modo di vedere questo approccio rappresenta un esempio lampante di leggerezza istituzionale.
Statistiche Allarmanti: Secondo un’analisi riportata sulla nota rivista PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25822400/, del 2015, “ogni anno in Europa si registrano circa 197.000 morti legate a effetti avversi da farmaci, con un costo stimato per i sistemi sanitari di oltre 79 miliardi di euro. In Italia, il 7% dei ricoveri ospedalieri è attribuibile a reazioni avverse”, un dato davvero allarmante che dimostra quanto sia cruciale per uno Stato avere invece una farmacovigilanza attiva, efficace e indipendente.
Crisi Sanitarie e Responsabilità: Un caso drammaticamente famoso di reazioni avverse è quello dell’OxyContin, un oppioide prodotto dalla Purdue Pharma e promosso negli Stati Uniti come farmaco sicuro per il dolore cronico. La sua prescrizione disinvolta, spinta da una massiccia campagna di marketing che minimizzava i rischi di dipendenza, ha contribuito a una delle peggiori crisi sanitarie della storia moderna: l’epidemia di oppioidi. Solo negli Stati Uniti, si stima che oltre 500.000 persone siano morte per overdose legate agli oppioidi negli ultimi 20 anni, molte delle quali dopo aver iniziato con prescrizioni mediche apparentemente innocue e sponsorizzate in celebri riviste mediche. Le responsabilità delle case farmaceutiche in questi casi sono enormi. Purdue Pharma, ad esempio, sapeva già da anni dei rischi di dipendenza associati all’OxyContin, ma continuò a promuoverlo come farmaco sicuro. Del resto è stato calcolato, che nel 1998 sono state prodotte al mondo circa 11,5 tonnellate di OxyContin, diventate 75,2 nel 2007: fate un po’ voi i conti dei guadagni. Ne sono seguiti poi numerosi processi giudiziari, tra cui un accordo miliardario per risarcire le vittime della crisi ( briciole rispetto si guadagni) . La vicenda è stata raccontata in diversi film: “Dopesick”, che mette in luce le pressioni esercitate sui medici per aumentare le prescrizioni e l’impatto devastante sulle comunità, e PainKiller .
Un altro esempio è quello del talidomide negli anni ’60, un farmaco utilizzato per trattare la nausea in gravidanza, che causò migliaia di malformazioni nei neonati. Anche in questo caso, le case farmaceutiche sottovalutarono (forse nascosero) i rischi per decenni, mettendo in pericolo la vita di milioni di persone.
Alla base di queste tragedie ci sono molti fattori. Di sicuro il fatto di aver creato un business sulla salute ha trasformato i farmaci in prodotti commerciali da posizionare sul mercato e le persone in consumatori degli stessi e quindi, in prede per un mercato estremamente redditizio, gestito da individui sempre più avidi e senza scrupoli, cosa sono riusciti a fare con l’OxiContin ne è una prova schiacciante. A ciò aggiungiamo l’assenza di controlli adeguati. Ad esempio è permesso alle case farmaceutiche di fornire informazioni inesatte, proprio così! Questo problema è stato anche più volte sollevato, basti leggere la rassegna pubblicata sull’«Adverse drug reaction bulletin» (Lexchin 2006) dove tra le varie cose è riportato uno studio da cui era emerso come la gravità degli effetti avversi e la tossicità determinata con test di laboratorio fossero state definite in modo adeguato solo nel 39% e, rispettivamente, nel 29% di 192 pubblicazioni di RCT, e che solo il 46% degli studi precisava quanto spesso fosse stato necessario sospendere il trattamento a causa di eventi avversi. A ciò aggiungete che negli Stati Uniti, dal 1998 al 2003, le aziende farmaceutiche hanno concordato con la FDA di iniziare studi postmarketing concernenti la sicurezza o le reazioni indesiderate di alcuni farmaci e le interazioni farmaco-farmaco; tuttavia, solo una parte di questi studi è stata completata, anche perché le ricerche sulla sicurezza dei farmaci possono non essere effettuate, o non completate, o terminate con ritardo, e in ogni caso mai non sono tenuti a rendere pubblici i risultati.
Il Ruolo della Disinformazione: In tutto questo altro punto non dolente, dolentissimo è quello dell’informazione, che in realtà è spesso e volentieri mera pubblicità in quanto fatta spesso da articoli compiacenti e/o sponsorizzati dall’industria. Per farvi un esempio da un riesame delle pubblicazioni concernenti i calcioantagonisti, una famiglia di farmaci molto usati per le malattie circolatorie, è emerso, che la probabilità di trovare finanziatori industriali andava dal 90% per gli articoli in qualche modo a favore dei farmaci al 33% per quelli contrari. E lo stesso parere è stato espresso da Joel Lexchin docente di Health policy, management & evaluation della University of Toronto, che sulle pagine del «British medical journal», scriveva che le ricerche sponsorizzate dall’industria erano quattro volte più favorevoli al farmaco di quelle indipendenti, e che non si era al sicuro neanche quando lo sponsor era istituzionale.”
Una Salute nel mirino: “Negli Stati Uniti, nel 2006, la FDA ha dichiarato che quasi 20 milioni di americani hanno fatto uso di cinque farmaci, in seguito ritirati dal mercato per ragioni di sicurezza. Nel suo saggio Deadly medicine, del 1995, Thomas J. Moore, ricorda che «È stato stimato che in soli pochi anni 50.000 persone sono decedute a causa di farmaci usati per prevenire l’arresto cardiaco. Dopo che centinaia di migliaia di malati avevano preso questi farmaci, una sperimentazione clinica dimostrò che non prevenivano affatto l’arresto cardiaco, come i medici credevano. Questo errore di valutazione sulle proprietà di tali farmaci ha prodotto più morti di quanti gli Stati Uniti ne hanno avuti nelle guerre di Corea e Vietnam» (p. 34). Sono dati e considerazioni che dovrebbero far reagire tutti e farci pretendere un maggior rispetto della nostra salute posto che stiamo parlando del bene più prezioso che abbiamo. Il problema è chiaro, i farmaci sono diventati una forma di guadagno, in cui la salute centra poco e niente, altissimi sono gli interessi in gioco e vertiginosi i guadagni che ne derivano ai signori dell’industria farmaceutica e a tutto l’indotto.
Negli Stati Uniti, quasi 20 milioni di persone hanno assunto farmaci successivamente ritirati per motivi di sicurezza, e si stima che 50.000 persone siano morte per farmaci inefficaci contro l’arresto cardiaco. Ecco, cercate di ricordare queste cifre prima di prendere un farmaco perché non la raccontano tutta i signori di Big Phama. La salute è il nostro bene più prezioso e non può essere sacrificata sull’altare luciferino del profitto.
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Le immagini riportate in questo articolo sono di qualche anno fa perché ogni tanto bisogna tornare là dove tutto è cominciato, là dove la violenza verbale ha avuto inizio. Ebbene queste immagini evidenziano nella comunicazione pubblica, l’uso di un linguaggio divisivo, carico di aggressività e discriminatorio, usato (allora e oggi) per affrontare tematiche complesse come la gestione sanitaria e i vaccini. E la cosa ancor più grave è che a pronunciarle sono state (e sono) persone influenti, rappresentanti istituzionali, giornalisti, esperti, il cui impatto è ancora più profondo nel riuscire ad amplificare il conflitto sociale e disgregare il dialogo.
Leggendo le dichiarazioni riportate nelle immagini, emergono alcune caratteristiche comuni che illustrano il modo in cui il linguaggio viene usato come strumento per polarizzare e stigmatizzare. Molte frasi riportano metafore estreme, come “talebani” o “parassiti”, che non solo disumanizzano l’interlocutore, ma lo relegano in una categoria moralmente inferiore. Paragonare i non vaccinati a terroristi, ad esempio, è una scelta retorica che richiama immagini di pericolo e distruzione, alimentando la paura e la rabbia. Inoltre, affermazioni come: “Non chiamateli no vax. Chiamateli delinquenti” trasformano una posizione, giusta o sbagliata che sia, in un crimine morale. Altre dichiarazioni esprimono un inquietante piacere nel vedere soffrire gli altri, come “Mi divertirò a vederli morire come mosche”, talmente violente e cariche di cinismo brutale e disumanizzante che non meritano nemmeno un commento.
Parole come “no vax” e “complottista” inoltre altro non sono che etichette, strumenti retorici per semplificare una realtà complessa e liquidare opinioni divergenti senza un vero confronto. Il termine no vax, ad esempio, viene spesso utilizzato per descrivere qualsiasi critica al vaccino o alla gestione pandemica, senza distinguere tra chi ha dubbi legittimi, chi solleva questioni scientifiche o chi rifiuta ideologicamente le vaccinazioni.Questa generalizzazione appiattisce il dibattito, impedendo di distinguere tra posizioni argomentate e disinformazione. Il risultato è una narrazione polarizzata, in cui chiunque osi esprimere riserve viene bollato come ignorante e/o pericoloso. Allo stesso modo, il termine complottista viene utilizzato per screditare a priori ogni opinione che mette in discussione il discorso dominante. Anche se è vero che alcune teorie del complotto possono essere infondate, etichettare automaticamente una persona come complottista perché sostiene qualcosa di diverso, blocca il dialogo e delegittima ogni tentativo di portare argomenti diversi sul tavolo. L’uso indiscriminato di queste parole crea un clima di “pensiero unico”, in cui il dissenso viene elevato a “illecito” e percepito come una minaccia, anziché come una risorsa per migliorare le soluzioni comuni e creano l’idea, questa sì pericolosa, che chi non si conformi rappresenti una minaccia per il bene comune. Questo approccio sfrutta il senso di appartenenza, la creazione di clan, con lo scopo di isolare ( come fanno i bulli a scuola) chi si pone in modo critico o non si adegua. Ad esempio: “Chi non si vaccina è un irresponsabile, egoista e opportunista. È un parassita”, sono parole che incitano all’odio verso una specifica categoria di persone, creando solo divisione. Questo linguaggio di odio diffuso sui social e tramite i media, normalizza l’aggressività, spoglia le persone della loro dignità individuale, riducendole a una categoria da condannare o addirittura eliminare. Inoltre quando usato da parte di leader e figure pubbliche questo linguaggio legittima comportamenti violenti e persecutori, sia online che offline.
Conclusione
Il linguaggio è uno strumento potente. Può distruggere, dividere e umiliare, ma potrebbe se ben usato, anche unire, educare e ispirare. Oggi è doveroso reimparare ad ascoltare e ad accettare le opinioni diverse, e successivamente a imparare a scegliere con attenzione le parole, soprattutto quando si trattano temi delicati che toccano la vita di milioni di persone. Parole come “no vax” e “complottista” oltre a non rappresentare la realtà che è ben più complessa, vengono usate solo per dividere e alimentare il conflitto e rifiutare il dialogo. Superare la retorica dell’odio e costruire un dialogo civile è una responsabilità collettiva, che parte dall’esempio di chi ha maggiore visibilità, per arrivare al contributo di ogni singolo cittadino. Solo così sarà possibile ricostruire un dibattito pubblico che non si basi su etichette e attacchi, ma su rispetto e ascolto.
Chi ha creato questo clima, (bisogna tornare alla gestione della pandemia dei primi anni , e quindi ai governi Conte e Draghi), è responsabile di una frattura seria e pericolosa nella società, basta fare un giro sui social e vedere post e commenti. Stiamo assistendo a un ritorno alla logica del branco, in cui c’è l’influencer, il politico, o capetto di turno, che prende di mira qualcuno, lo bullizza con il suo clan, magari bloccando la vittima dai social sicché non possa nemmeno replicare e difendersi.
C’è chi addirittura arriva a invitare datori di lavoro a licenziare la persona. Siamo al ritorno di una certa bestialità che così l’umanità però non aveva ancora mai vissuto. Mala tempora currunt.
Le immagini riportano alcune pagine del quotidiano la “Verità” che ha raccolto le frasi d’odio di alcuni personaggi pubblici. Ma l’attualità è piena di altri esempi anche peggiori.
Si è conclusa il 2 giugno a Ginevra la 77 assemblea dell’OMS, che sta per organizzazione Mondiale della Sanità, ente che fa parte dell’ONU e a cui aderiscono 194 Stati. Scopo dell’assemblea ottenere la sovranità assoluta sulla sanità dei singoli stati, e quindi sulla salute dei singoli cittadini, tramite la firma del trattato Pandemico e dell’approvazione di alcuni emendamenti al Regolamento del 2005 (IHR). Ma giova fare qualche premessa. In particolare nonostante i membri siano i 194 Stati che aderiscono all’ONU, l’OMS è finanziata all’87% da privati.
In prima posizione tra questi (seconda, se contiamo anche quelli pubblici) la Bill e Melinda Gates Foundation, che sono gli stessi della Bill & Melinda Gates Medical Research Institute, centro di ricerca per malattie che sperimenta farmaci, soprattutto vaccini, e nel cui organigramma troviamo perlopiù persone che hanno operato nelle note Big Pharma quali: Pfizer, Biontech, Novartis, AstraZeneca, Merk, solo per citarne alcune. La Bill e Melinda Gates Foundation, giusto per fare un esempio, dei meccanismi che si verificano tra questi soggetti, ha finanziato, con 100 milioni di dollari la Coalition for Epidemic Preparadness Innovations, che, ha poi, a sua volta, girato, 55 milioni di dollari alla tedesca BioNTech, che per gli smemorati, è quella che, assieme a Pfizer ha sviluppato uno dei vaccini a mRNA.
Rimanendo tra i finanziatori privati, al secondo posto, dopo gli ex coniugi Gates, troviamo la “Gavi Alliance”, che sta per “alleanza per i vaccini” che ha il dichiarato obiettivo di vaccinare tutto il pianeta, tant’è che il 6 e 7 giugno scorso sempre a Ginevra (del resto erano già tutti lì), la Gavi ha riunito il suo Consiglio di amministrazione al termine del quale ha annunciato di voler accelerare l’immunizzazione globale, approvando il “Gavi 6.0”, ovvero la strategia per gli anni 2026-2030. Anche all’interno di Gavi, le coincidenze a volte, troviamo tutti nomi che vengono dalle solite note Big Pharm e dal Bill & Melinda Gates Medical Research Institute. Non solo. Da un punto di vista finanziario la Gavi ha come principale sponsor proprio la Bill & Melinda Gates foundation, che le sborsa ben 1807,2 milioni di dollari.
Quanto all’OMS, i privati (Gates, Gavi, Blombooberg Fundation, Vital Strategy, Sanofy (casa farmaceutica che produce i principali vaccini) Glaxo (altra casa farmaceutica che produce vaccini) finanziano, come dicevo in apertura, per l’87% dell’OMS. Vale a dire che un soggetto che dovrebbe, e sottolineo dovrebbe, preoccuparsi della salute pubblica in modo imparziale e senza interessi diretti, è invece totalmente in mano ai privati che producono farmaci e vaccini in via diretta e/o indiretta. Secondo voi che politica sanitaria potrebbe mai spingere un’OMS con questo DNA? Non scorgete nessun conflitto di interessi? E supponiamo, per assurdo si intende, che i farmaci che questi signori impongono all’umanità, direttamente o indirettamente, siano dannosi per la salute, è previsto un sistema di controllo indipendente e imparziale? C’è un sistema di bilanciamento di questo strapotere? No. Non c’è.
E guardate che non sarebbe la prima volta che questi soggetti fanno danni gravi alla salute pubblica. La storia ci ricorda che questi signori che vogliono vaccinare il mondo a qualsiasi costo (che per loro è sempre un guadagno), sono le stesse persone che a fronte di danni alla vita e alla salute delle persone hanno tirato dritto e cercato di nascondere danni e modalità, probabilmente per non subire perdite di bilancio. Ci sono voluti decenni per i singoli cittadini per ottenere un briciolo di giustizia, in casi quali quello dell’Oxicontin 500.000 persone morte, Mediaxal almeno 500 morti solo in Francia, Talidomide, oltre 10 mila bambini focomelici; e a Kano, in Africa, Pfizer è stata condannata sia perché non chiese mai il consenso dei genitori dei bambini, né del governo nigeriano, per inoculare un trattamento sperimentale, ( bambini usati come cavie a loro insaputa), sia perché, a causa del trattamento sanitario cui li hanno sottoposti, sono morti diversi bambini e molti altri sono rimasti cechi, o paralizzati o devono convivere con gravi malformazioni. Il Principio attivo di quel farmaco fu anche usato sugli adulti europei nel 1998 e in seguito ritirato dal mercato per l’alta tossicità epatica. Ergo altri danni. Questo è solo un assaggio dell’ “etica” delle persone che vogliono vaccinare il mondo e contemporaneamente guadagnarci miliardi di euro. A tal proposito, secondo voi, è ammissibile che a fronte di una pandemia grave e seria, come ce l’hanno descritta, gli Stati abbiano dovuto pagare fior fior di quattrini per avere i vaccini? Perché è stato permesso alle case farmaceutiche di lucrare in un momento di crisi sanitaria globale? Perché il principio di solidarietà sociale, imposto ai cittadini, nei confronti delle case farmaceutiche non è stato tirato in ballo?
E ancora, a fronte dei miliardi di euro sborsati dagli Stati ( leggi dai cittadini) 20 miliardi per la precisione, come è possibile che Ursula von Der Leyen abbia preso accordi via whatsapp con il Ceo di Pfizer, Albert Bourla? E perché hanno imposto la secretazione di questi contratti? Dove sono l’etica e la trasparenza nei confronti dei cittadini? Possibile che i cittadini, obbligati a farsi iniettare un farmaco sperimentale per poter lavorare senza che fossero ancora noti gli effetti e le reazioni avverse nel breve e nel lungo periodo, non abbiano avuto nemmeno il diritto di conoscere il contenuto dei contratti di acquisto delle dosi? Cosa c’è nelle clausole di quei contratti che i cittadini non dovevano e non devono tutt’ora conoscere, pur avendone pagato il caro prezzo, più di qualcuno con la propria vita e molti altri perdendo la salute?
Ma le domande non finiscono qui. Il New York Times ha riportato pochi giorni fa le dichiarazioni di Alina Chan, biologa molecolare del MIT e Harvard. Secondo la biologa, ma è in ottima compagnia, il virus Sar Cov 2 sarebbe uscito dal laboratorio di Wuhan, stessa città, il caso a volte, epicentro da cui si è diffusa la covid19. Già tre anni fa ormai Paolo Barnard (ex giornalista di Report) autore del libro Le origini del Virus (Chiare Lettere) , svelò, grazie all’aiuto di due tra i più importanti ricercatori internazionali “i letali segreti biologici del coronavirus, già noti ai virologi di Wuhan e ai loro amministratori politici nei primi giorni del contagio in Cina.” Da me intervistato all’epoca, Barnard oltre a ribadire che l’uscita del virus dal laboratorio “è di una straripante evidenza” alla domanda su che valore hanno allora gli studi che parlano di salto di specie, mi ha risposto: “l’autore di quello studio (uno) ha totalmente dimenticato che esistono montagne di prove-pubblicate dai cinesi per primi-… il suo è stato un atto bizzarro e ciò nonostante molti giornali, tra i quali il The Guaridan e in Italia, Repubblica, l’hanno riportato senza il minimo controllo giornalistico, e questo è quasi comico se non fosse tragico”. Fatto sta che laboratori come quello di Wuhan, alcuni dei quali producono virus davvero pericolosi, ce ne sono molti anche nel cuore dell’Europa. Vi siete mai chiesti che senso ha produrre virus modificati? Se non esistono in natura perché crearli con tutti i pericoli che ciò comporta? Non è che creano il problema per offrire la soluzione, dietro compenso? Spero in Italia sia ancora lecito porsi delle domande e ipotizzare delle risposte, sarò forse maliziosa ma ricordo che persone molto più autorevoli della sottoscritta e grandi conoscitrici delle dinamiche del mondo affermavano che “pensare male è peccato ma spesso ci si azzecca.”
Ritornando all’Assemblea Mondiale della Sanità, e quindi a Bill Gates e C. nell’ultimo incontro ufficiale, non sono riusciti ad ottenere la sovranità sanitaria su milioni di cittadini, abitanti dei 194 Stati aderenti. Vuoi complici le elezioni europee, il trattato pandemico non è passato, determinanti i no di alcuni Stati tra cui Russia, Gran Bretagna e Italia. Così come il “no” a denti stretti del Presidente degli USA Joe Biden, costretto dal fatto che la metà dei governatori statunitensi (24 su 50), e 49 senatori erano contrari. Inoltre, a ribadirgli il concetto, 22 procuratori federali che hanno dichiarato illegittima la consegna della salute degli Americani ad un organo sovranazionale. Ciononostante, però, in conclusione, l’Assemblea mondiale della sanità non ha mollato la presa, non ha rinunciato al trattato, lo ha solo rimandato al prossimo anno: maggio 2025. Ricordo che quanto all’Italia ha il suo piano pandemico 2024-2028 nel cassetto almeno da gennaio 2024, e nel quale, tra le altre cose, riconosce i vaccini come la misura «più efficace» per contrastare le pandemie e conferma il ricorso alle restrizione delle libertà personali in caso di necessità comprese le chiusure, il distanziamento e l’uso di mascherine. Tutte cose che però innumerevoli studi hanno definito inutili se non dannose. Vedi l’impatto delle chiusure delle scuole sulla salute psichica dei giovani. Non mi stupirei che sia rimasto nel cassetto solo a causa delle elezioni e del forte peso che in questo frangente hanno i cittadini, non mi stupirei quindi che chiuse le urne il suddetto piano salti fuori dal cassetto.” (un mio articolo pubblicato da Il Corsaro della Sera- numero di luglio 2024)
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Alle richieste contenute nel Foia del 20 giugno 2024 dell’Associazione Arbitrium di cui abbiamo parlato qui e qui sono arrivate le risposte da Ministero della Salute, Iss, e Aifa. Il primo con tre righe, tre, afferma che non risultano documenti riferibili alle istanze. Sarebbe quindi lecito, così fosse, pensare che il Ministero e il ministro Speranza abbiano quindi imposto una politica vaccinale senza vi fossero documenti, studi, ricerche analisi? Sarebbe molto grave, ma lo scrivono loro. L’Iss invece rimbalza il problema Aifa e la nota tattica dello scarica barile e scrive testualmente :“si rappresenta che i dati e le informazioni oggetto della Vs. richiesta non rientrano nell’ambito di competenza proprio di questo Istituto. Si ritiene, piuttosto, che la competenza esclusiva a fornire i dati e le informazioni oggetto della predetta istanza di accesso interessi l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), alla quale, pertanto, con la presente, la stessa viene tramessa (cfr. All.to), ad ogni buon conto, per le valutazioni e gli eventuali adempimenti di competenza.” Infine, Aifa, rimasta con il cerino in mano, risponde, e la premessa è già tutto un programma: “Preliminarmente, occorre specificare – scrivono i burocrati- che l’istanza non può essere trattata come un accesso documentale, ai sensi degli artt. 22 e ss. della legge n. 241/1990, non avendo codesta associazione fornito indicazione e/o specificazione dell’interesse e della motivazione sottesi all’istanza. È noto infatti che, secondo giurisprudenza costante, la “legittimazione a richiedere l’accesso agli atti amministrativi presuppone la dimostrazione che gli atti oggetto dell’istanza siano in grado di spiegare effetti diretti o indiretti nella sfera giuridica dell’istante; la posizione da tutelare deve risultare comunque collegata ai documenti oggetto della richiesta di accesso; il rapporto di strumentalità appena descritto deve, poi, apparire dalla motivazione enunciata nella richiesta di accesso”. Come a dire che non vi sono effetti diretti negli associati che hanno subito, come tutti noi, una campagna vaccinale e, nella maggior parte dei casi anche una vaccinazione obbligatoria di massa che ha prodotto a più di qualcuno danni gravi alla salute, fino addirittura alla morte. Dopo l’infelice premessa comunque Aifa qualche risposta l’ha data e sinceramente sembrano tutte molto interessanti. Ne evidenzio solo due (per evitare una lungaggine eccessiva). Primo, ha messo nero su bianco (ma già lo facevano le schede tecniche dei vaccini) che nessuno dei vaccini covid19 approvati presenta l’indicazione “prevenzione della trasmissione dell’infezione dell’agente Sars cov 2. L’indicazione terapeutica per la qual sono stati approvati i vaccini covid 19 è riportata nei rispettivi RCp paragrafo 4.1.” Su questo blog lo abbiamo ripetuto miliardi di volte facendo anche vedere le schede tecniche dei vaccini. Ciò nonostante abbiamo sentito dire a grandi personaggi, con la presunzione di voler guidare uno Stato: “Non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono” e ancora «Il Green Pass è una misura con cui gli italiani possono continuare ad esercitare le proprie attività, a divertirsi e andare al ristorante, a partecipare a spettacolo all’aperto o al chiuso con la garanzia, però, di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose. In questo senso è una misura che, nonostante abbia chiaramente delle difficoltà di applicazione, è una misura che dà serenità, non che toglie serenità. Grazie». Non mi pare Mario Draghi si sia ad oggi ancora scusato per le fallaci affermazioni fatte durante la pandemia tra cui questa appena indicata e definita tra l’altro affermazione non corretta addirittura da Open che è tutto dire!
Lo ripetiamo per la milionesima volta, nessun vaccino al mondo impedisce e può impedire la trasmissione del virus. I vaccini possono impedire solo ( quando sono fatti in modo corretto) l’insorgere della malattia fornendo al sistema immunitario gli strumenti (anticorpi) che permettono di debellare il virus entrato nel corpo. Ma, i vaccini covid19 non sono stati capaci di ottemperare nemmeno a questo unico scopo, posto che le persone si sono ammalate e continuano ad ammalarsi nonostante 4, 5, 6, 7 dosi.
Tra le risposte di Aifa giova anche notare che l’Ente ammette chiaramente anche la violazione alla normativa del farmaco: “…è stato necessario- scrive Aifa- per motivi epidemiologici legati all’emergenza COVID-19, rendere disponibili i vaccini autorizzati da EMA anche per indicazioni aggiuntive rispetto a quella originaria (es. dose addizionale e dose di richiamo), anche prima della loro successiva autorizzazione da parte di EMA stessa. In molti casi, infatti, tale inserimento derivava da specifiche esigenze epidemiologiche e rispondeva alla necessità di rispondere a considerazioni e raccomandazioni di autorità sanitarie quali EMA, ECDC e WHO. In questo contesto, la dispensazione dei suddetti vaccini ai sensi della L. 648/96 è stata effettuata, tenuto conto delle evidenze disponibili, in stretta collaborazione con le altre istituzioni sanitarie del Paese (Ministero della salute, Comitato Tecnico-Scientifico istituito presso il Dipartimento di Protezione Civile e ISS) per garantire la migliore risposta all’epidemia, anche in considerazione dei diversi scenari epidemiologici che di volta in volta si sono susseguiti.”
Aifa parla di “Evidenze disponibili” che però, guarda caso, non hanno e soprattutto non hanno mai avuto e viene il legittimo sospetto non le abbiano tanto meno mai visionate: faceva tutto Ema. Lo dichiara il Ministero della Salute e lo ribadisce l’ISS che rimbalza infatti la risposta al Foia ad Aifa. Sul punto ricordo che due anni fa un pool di avvocati, dell’associazione IDU (Istanza Diritti Umani) e dell’associazione DUS (Diritti umani e salute) scoprirono infatti che le succitate istituzioni italiane non possedevano nemmeno i documenti necessari a verificare l’efficacia e la sicurezza dei vaccini anti Covid!!
Detto in altro modo non avevano gli studi, perché non c’era tempo per farli, hanno violato la legge e si giustificano dicendo che c’era una pandemia e che si sono fidati di Ema. Buttando letteralmente nella latrina insieme a una tradizione di millenni di storia del diritto, la normativa italiana prevista proprio ed esclusivamente per salvaguardare la salute dei cittadini. Questo in estrema sintesi.
Se poi andiamo a vedere tutte le altre risposte è tutto un rimandare all’Ema a partire dalla premessa “Nel merito, per quanto di competenza della scrivente Agenzia, appare opportuno ricordare che tutti i vaccini antiCOVID-19 sono stati autorizzati con procedura centralizzata, che è coordinata dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA)”.
A fronte di dette risposte fumose, insufficienti, che pare, ma potrei sbagliarmi, vogliano nascondere la verità anzicchè aiutare a scoprirla, l’Associazione Arbitrium, il 20 agosto 2024 ha inviato un altro Foia, 14 pagine di domande alle quali gli Enti interpellati ( Aifa, ISS, Ministero della Salute in primis) sono chiamati a rispondere in maniera chiara, con un sì o un no. Il contenuto del documento in dettaglio lo potete apprendere nell’intervista agli avvocati Valeria Panetta e Manola Bozzelli, presidente e vice dell’Associazione Arbitrium.
Qui aggiungo solo che alla base dell’importanza e urgenza delle risposte a tutti i quesiti, nessuno escluso, vi sono evidenti ragioni di salute pubblica come ben sottolineano gli avvocati nella missiva spedita. Speriamo vivamente Aifa, Ministero della Salute & C. non perdano un’altra occasione per svolgere uno dei compiti per cui sono state create : tutelare la nostra salute.
Sono ormai più di due anni che molte associazioni di legali , sanitari e ricercatori chiedono documentazioni e studi relativi alla vaccinazione imposta alla popolazione, allo Stato Italiano, che non solo non risponde, cosa già gravissima per uno Stato democratico, ma in più continua a consigliare vaccinazioni cd anti covid, che anti covid non lo sono affatto data l’efficacia dello 0,7. L’ultimo appello alla trasparenza e al rispetto della salute del popolo italiano allo Stato proviene dall’Associazione Arbitrium-Pronto Soccorso Giuridico Per La Tutela Dei Diritti Inviolabili. Se le istituzioni continueranno a non risponderanno si procederà per le vie legali. Nell’intervista video l’avv. Valeria Panetta e l’avv. Manola Bozzelli.
Julian Assange è libero e ha lasciato ieri il Regno Unito e il carcere di massima sicurezza vicino Londra dove era stato incarcerato per cinque anni. Lo ha annunciato nella notte WikiLeaks dopo la notizia dell’accordo di dichiarazione di colpevolezza raggiunto con la giustizia americana. Assange era accusato di aver pubblicato circa 700.000 documenti riservati relativi alle attività militari e diplomatiche degli Stati Uniti, a partire dal 2010.
Il giornalista ha accettato di dichiararsi colpevole di un reato relativo al suo ruolo in quella che per gli americani è una violazione di materiale classificato americano, l’accordo di cui non sappiamo ancora tutti i dettagli come gli consentirà di evitare la reclusione negli Stati Uniti e di tornare in Australia. Il patteggiamento deve ancora essere approvato da un giudice federale. «Assange è libero» ha annunciato Wikileaks, che riporta che l’australiano, 52 anni, ha lasciato la prigione di Belmarsh lunedì mattina, è stato rilasciato dalla giustizia britannica nel pomeriggio all’aeroporto di Stansted a Londra, da dove si è imbarcato su un aereo e halasciato il Regno Unito.
Allego lettera che l’associazione ARBITRIUM – Pronto Soccorso Giuridico (mai nome fu più azzeccato) ha inviato alle istituzioni, tutte, dal Ministero della Salute, al Presidente del Consiglio , all’Aifa , Istituto di Sanità etc. etc…
ISTANZA PER L’ACCESSO AGLI ATTI AMMINISTRATIVI AI SENSI DELL’ART. 5, COMMA 2, DEL D.LGS. 33/2013, COME MODIFICATO DAL D.LGS. 97/2016, NONCHÉ AI SENSI DELLA L. N. 241/90 L’associazione Arbitrium-Pronto Soccorso Giuridico Per La Tutela Dei Diritti Inviolabili, in persona delle sottoscritte, Avv. Valeria Panetta, in qualità di Presidente e dell’ Avv. Manola Bozzelli, in qualità di Vicepresidente, raccoglie fra i propri iscritti persone che possono essere raggruppate nelle categorie destinatarie del DL 44/21 e s.m.i. in conseguenza del quale i nostri iscritti sono stati obbligati alla c.d. vaccinazione anti covid 19. Corre l’obbligo, pertanto, che gli Enti in indirizzo chiariscano in via definitiva alcuni aspetti, relativi ai vaccini c.d. anti covid-19 che, finora -peccando di eccessiva laconicità, se non addirittura di un assordante silenzio- non sono stati espressi, se non per caratteri generali ed apodittici… Continua nel file allegato
Uno studio condotto su 558. 017 persone ( no 90, no 50, no 4 gatti)
“Metodi: Lo studio, condotto a Seul, in Corea del Sud, ha analizzato i dati di un campione casuale del 50% di residenti della città di età pari o superiore a 65 anni, per un totale di 558.017 individui. I partecipanti sono stati divisi in gruppi vaccinati e non vaccinati, con vaccinazioni che includevano vaccini mRNA e cDNA. Lo studio si è concentrato sull’incidenza di AD e MCI post-vaccinazione, identificata tramite i codici ICD-10, utilizzando analisi logistiche multivariabili e analisi di regressione di Cox. I pazienti con demenza vascolare o morbo di Parkinson sono serviti come controlli.
I risultati di questo studio pubblicato su PUBMED hanno mostrato un aumento dell’incidenza di MCI e AD negli individui vaccinati, in particolare quelli che ricevono vaccini mRNA, entro tre mesi dalla vaccinazione. Il gruppo del vaccino mRNA ha mostrato un’incidenza significativamente più elevata di AD (odds ratio [OR]: 1,225; intervallo di confidenza al 95% [CI]: 1,025-1,464; p = 0,026) e MCI (OR: 2,377; CI: 1,845-3,064; p <0,001) rispetto al gruppo non vaccinato. Non è stata trovata alcuna relazione significativa con la demenza vascolare o la malattia di Parkinson. Conclusioni: prove preliminari suggeriscono un potenziale legame tra la vaccinazione contro il COVID-19, in particolare i vaccini a mRNA, e l’aumento dell’incidenza di AD e MCI.
Conclusioni: prove preliminari suggeriscono un potenziale legame tra la vaccinazione contro il COVID-19, in particolare i vaccini a mRNA, e l’aumento dell’incidenza di AD e MCI. Ciò sottolinea la necessità di ulteriori ricerche per chiarire la relazione tra le risposte immunitarie indotte dai vaccini e i processi neurodegenerativi, sostenendo il monitoraggio e l’indagine continui sugli impatti neurologici a lungo termine dei vaccini.”
Consiglio regionale: all’unanimità, da sinistra a destra, ha approvato la legge per l’aumento della copertura vaccinale anti Papilloma virus umano e la prevenzione della bronchiolite. Nella sostanza la legge stabilisce che “l’iscrizione ai percorsi d’istruzione previsti nella fascia d’età 11-25 anni, compreso quello universitario, è subordinata alla presentazione di documentazione, già in possesso degli interessati, in grado di certificare l’avvenuta vaccinazione anti-HPV, ovvero un certificato rilasciato dai centri vaccinali delle ASL di riferimento, attestante la somministrazione, l’avvio del programma di somministrazione oppure il rifiuto alla somministrazione del vaccino.”
i promotori della proposta di legge sono i due consiglieri Fabiano Amati e Pierluigi Lopalco, di Azione i quali hanno spiegato che la loro iniziativa: “È una strategia d’urto mai utilizzata in Italia che “subordina ad un colloquio informativo, finalizzato alla vaccinazione anti-Hpv, l’iscrizione a scuola” di una specifica fascia di età di ragazzi. Nello specifico, si tratta di una strategia per rendere la rete informativa a maglie strettissime, così da ridurre i non vaccinati alla sola percentuale di ragazzi e famiglie che scelgono il rifiuto in piena consapevolezza.
Ma è costituzionale questa legge ed è corretta questa modalità che agisce anche sul piano psicologico per indurre alla vaccinazione?
Ne parliamo con Daniele Trabucco, professore universitario strutturato in Diritto Costituzionale e Diritto Pubblico Comparato presso la Scuola Superiore per Mediatori linguistici, Istituto di grado universitario «san Domenico» di Roma, e Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico.
Nel mentre stavo montando l’intervista è uscita una notizia molto interessante e significativa ovvero che il Garante della Privacy ha chiesto chiarimenti alla Regione Puglia sull’obbligo di certificazione HPV. Nello specifico il Garante per la protezione dei dati personali ha ricordato alla regione Puglia che il Regolamento europeo sancisce un generale divieto di trattamento dei dati sulla salute, a meno che non ricorrano specifiche esenzioni. L’Autorità precisa inoltre che, sulla base della normativa di settore, la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione può essere richiesta dal personale scolastico esclusivamente nei casi di vaccinazioni obbligatorie. Tenuto conto della particolare delicatezza dell’iniziativa, che vede coinvolti anche gli studenti minorenni, il Garante ha dunque invitato la Regione a far pervenire, entro 30 giorni, ogni elemento di informazione utile alla valutazione del caso.
A Momenti Particolari, trasmissione che conduco su il13tv, ospite straordinario, il Prof. Carlo Ventura, Ordinario di Biologia Molecolare presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna. E’ direttore del Laboratorio Nazionale di Biologia Molecolare e Bioingegneria delle Cellule Staminali dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi (INBB) (www.inbb.it).
Il prof. Ventura, tra le altre cose, ha scoperto come stimoli fisici – quali campi magnetici pulsati a frequenza estremamente bassa, campi radioelettrici e la vibrazione meccanica, inclusa quella sonora – siano in grado di modificare sostanzialmente il destino cellulare, ivi comprese le cellule staminali. I suoi studi hanno dato impulso alla “meccanobiologia”, portando strategie innovative di “Medicina Rigenerativa” basate sulla stimolazione del nostro intrinseco potenziale di auto-guarigione.
In altre parole ha scoperto che le cellule reagiscono alla luce e ai suoni vedono e sentono.. più di noi :-). Nell’intervista potrete vedere un’immagine straordinaria, meravigliosa di una cellula che .. prende una stella di luce 🙂
La libertà di stampa e quindi la libertà dei giornalisti di poter denunciare gli abusi di chi governa o comunque di chi esercita il Potere in uno Stato, sono tra i massimi valori di una democrazia e andrebbero difesi a qualunque costo. Lo stiamo facendo? Purtroppo, nel caso di Julian Assange, no. Il giornalista australiano, 53 anni, da 5 è infatti rinchiuso nella prigione di Belmarsh nel Regno Unito, una prigione di massima sicurezza, soprannominata la Guantanámo britannica, senza che nei suoi confronti sia stata mai pronunciata una sentenza di condanna. La sua colpa è quella di aver divulgato attraverso WikiLeaks, e in parte tramite testate giornalistiche internazionali, 700.000 documenti riservati, ma veri e autentici, relativi ad attività militari e diplomatiche degli Stati Uniti inclusi i crimini di guerra attribuiti alle forze americane in Afghanistan e Iraq.
Se da una parte ci fa inorridire come è trattata Ilaria Salis in Ungheria non è comprensibile come lo stesso sdegno non venga espresso nei confronti di un Potere (che si autodefinisce democratico) che sta distruggendo un uomo, tenendolo senza alcuna condanna in condizioni disumane in un carcere inglese .
La verità, è un valore e il giornalismo è il mezzo per conoscerla e difenderla. Il caso di Assange sta dimostrando quanto fragili questi valori siano anche nel mondo occidentale.
INTERVISTA di Marianna Maiorino A GIOACCHINO PAGLIARO, PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
Gioacchino Pagliaro è riconosciuto come il precursore della introduzione della Meditazione e delle pratiche di consapevolezza nelle Aziende Sanitarie. Le nuove teorie della fisica hanno cambiato radicalmente la concezione di materia, di spazio e di tempo, provocando benefiche ricadute sulla descrizione del mondo, dell’energia e della vita, ma è solo negli ultimi decenni che queste teorie, per merito di coraggiosi scienziati e clinici (e certamente l’autore è fra questi), iniziano ad essere utilizzate in biologia, in medicina ed in psicologia. In particolare Pagliaro sostiene che la guarigione sia un atto creativo, per la precisione afferma che «L’intenzione di guarigione è quell’atto mentale in cui la mente ordinaria, liberata dal suo abituale lavorio attraverso l’azione della consapevolezza, può penetrare nel campo quantico delle possibilità e creare la realtà desiderata, attivando all’interno dell’organismo processi di autoriparazione e di rigenerazione finalizzati alla cura e a rendere le cure mediche più efficaci, e si presenta come un’ulteriore opportunità per stimolare i malati a diventare soggetti attivi della cura e per rendere le cure mediche e psicologiche ancora più efficaci». Come diceva Ippocrate «Rallegratevi dei vostri poteri interiori, perché sono la fonte della vostra salute e della vostra perfezione». “Ad Maiora …in Salute”
Dopo un anno e 5 mesi, delle Pec inviate alla Procura della Repubblica del Tribunale di Pordenone (ma anche ai Nas, e a tutti gli ordini delle professioni sanitarie), cosa è stato? Se non vi ricordate i dettagli ne avevo parlato qui https://mariannamaior.com/vaccinazioni-sulla-scrivania-del-pm-a-pordenone-arrivano-le-prime-notizie-di-reato/ . Sono ritornata sull’argomento e ho chiesto un appuntamento alla dott.ssa Maria Grazia Zaina , Procuratore della Repubblica facente funzione, del Tribunale di Pordenone, per sapere se sono state lette e come sono state valutate, le denunce, gravi, che alcuni farmacisti hanno messo nero su bianco nelle pec e…
Con questa intervista alla dott.ssa Paola Ponzo, psicologa e psicoterapeuta, professionista impegnata nel supportare i danneggiati da vaccino do inizio ad una nuova rubrica dal titolo “Ad Maiora In Salute“. Sono convinta che la medicina infatti sia arrivata ad un punto di svolta e sia il momento di parlare di tante cure e di supporti che le persone possono avere e di cui il “mainstream” non parla e non lo fa perché questi sistemi non sono redditizi per le case farmaceutiche e per il cosiddetto sistema sanitario posto in essere. Tra i grandi doni che abbiamo come esseri umani di sicuro c’è la mente , la nostra capacità di pensare e creare. Il potere della mente sarà qualcosa di cui parleremo approfonditamente. Oggi iniziamo con la dott.ssa Paola Ponzo a mettere in evidenza un grave problema quello dei danneggiati da vaccino, persone che dopo le inoculazioni, quindi no “novax”, hanno iniziato ad avere problemi fisici anche molto gravi a cui va aggiunta la frustrazione per essere stati vittime di una campagna vaccinale oltre che ricattatoria anche posta in essere in totale sfregio di ogni logica e considerazione scientifica. Le persone non sono state considerate in base alle proprie fragilità ma tutti sono stati vaccinati a prescindere ignorando l’individualità biologica. La dott.ssa Paola Ponzo ci racconta cosa stanno vivendo queste persone e soprattutto dà delle indicazioni per poter affrontare questo momento di crisi fisica e mentale per poterne uscirne migliori. “Ad Maiora … in Salute“. Ricordatevi che nel mio blog qui https://mariannamaior.com/donazioni/ potete darmi una mano con una piccola donazione per permettermi di continuare a offrivi il mio lavoro, ovvero interviste e articoli privi di censure, condizionamenti e pressioni. La libertà non è gratuita. Grazie
23.12.23 – E’ Venezia, luogo senza tempo ma piena di bellezza e unicità, la città scelta da “La gente come noi” per scambiarsi gli auguri di Natale e chiudere il 2023 con gioia, con una festa appunto.
Tra la “Gente” anche il dott. Giovanni Frajese da pochi giorni in libreria con “Manuale Terrestre” e ovviamente Stefano Puzzer che spiega perché festeggiare e perché farlo a Venezia.
Non so descrivervi con quanta forza mi ha fatto vibrare questo canto, ma ci voglio provare. Mi è entrato dentro con lo stesso stupore che crea un tramonto infuocato che rapisce lo sguardo e vorresti finisse mai, con la stessa magia di una corsa al galoppo su un unicorno che a un tratto prende il volo portandomi con sé, con la stessa forza con cui la natura mi richiama prepotentemente nei boschi vibranti di vita vera, con la stessa meraviglia di un amore, ancora mai conosciuto, che sorprende con mille baci che mai saziano.
In questo inverno così strano questo stupefacente canto del “corvo delle nevi” mi è arrivato e mi ha risuonato potente nell’anima perché a me sapete ha parlato di Verità e Libertà e mi ha svelato che sono come due innamorati che non si lasciano mai e danzano per il mondo sempre insieme.
Libertà mi ha detto non può essere nell’amante che si dice tale ma di nascosto, dalla sposa o dallo sposo, è sempre in cerca di conferme tra le braccia di nuove conquiste, la libertà non seduce per il piacere di compiacersi, ferendo gli altri. L’uomo libero non fa le cose di nascosto o mentendo, questa non è libertà, è solo la banale, diffusissima viltà.
SUOR – sciamana
La libertà agisce alla luce del sole e non inganna e non ferisce: questa è la sua forza, l’orgoglio di manifestarsi e di essere con fierezza ciò che è.
Libertà non è nemmeno chiudere le persone in recinti da 15 minuti, e libero non è chi accetta passivamente di esservi rinchiuso.
Libertà non è sfruttare la natura e renderla sterile per poter dare un prezzo ai suoi semi.
Libertà non è pagare ogni cosa anche per usare ciò che ti appartiene. E non è liberale chi ti obbliga a farlo pur dicendosi tale. Libertà non è farsi iniettare nel corpo qualunque sostanza senza alcun rispetto per la propria vita e singolarità. E non è libero chi scambia la propria salute per uno stipendio. E non è liberale chi ti ricatta mettendo su piatto il tuo diritto alla salute e sull’altro il tuo diritto al lavoro.
Libertà non è obbedire: Libertà è poter scegliere, la cosa migliore per noi e per gli altri, e lottare per averla. Perché come scrive boy sul muro di Pordenone: “La libertà non è gratuita”.
La libertà è un atto di coraggio, di forza, di onestà e di amore, sì di tantissimo amore. Per sé e per gli altri.
La libertà è armonia, è serenità. Perché chi è libero, è in pace con se stesso, non ha niente di cui vergognarsi, perché la libertà quella vera, è rispetto, per sè e per gli altri. L’uomo, mi ha suggerito questo canto, è terrorizzato dalla libertà, perché lo obbliga a essere onesto… con se stesso.
La libertà è una cosa rara, una conquista per veri eroi.
Questo è il motivo per cui gli uomini liberi mancano e abbondano i millantatori.
Questo è quanto mi ha raccontato questo canto , che sapete è il canto della natura che ci richiama a se’ perché è nella natura dell’uomo, la Libertà.
Marianna Maiorino- Ad Maiora
(ovviamente la parola uomo, comprende uomini e donne)
Nel video l’intervista al dott. Giuseppe Barbaro, dirigente medico, e specialista in Medicina Interna e in Cardiologia che ci aiuta a capire il problema delle pericarditi causate dai sieri genici cd contro la covid19
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“Un nuovo paradigma energetico emozionale” ovvero un nuovo modo per restituire o anche per conservare la salute del corpo; ne hanno parlato molti relatori professionisti del settore a un convegno che si è tenuto a Lignano Sabbiadoro nei giorni 11 e 12 novembre, a organizzarlo l’associazione Liberi si nasce., vi dico solo che vi hanno partecipato oltre 300 persone. Nel video i dettagli e le interviste a Andrea Fredi, Alessandro Rubino e Marcello Pamio. Ad Maiora
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Annullate le sospensioni comminate dall’azienda ai lavoratori del porto di Trieste che avevano fatto alcuni giorni di assenza per aderire allo sciopero del 15 ottobre 2021. Nel comunicato del Coordinamento lavoratori Portuali Trieste leggiamo: ” Non possiamo che esserne molto felici e fare i nostri complimenti al giudice, ma soprattutto ai lavoratori che hanno avuto la determinazione ed il coraggio di portare l’azienda in Tribunale, e all’avv. Sponza che ha difeso le loro ragioni”. A sottoscrivere la sentenza il 25 ottobre 2023, il giudice Paolo Ancora, lo stesso che ha respinto a giugno scorso il ricorso di Stefano Puzzer, licenziato dall’azienda per lo sciopero del 15 ottobre 2021 e per non aver accettato di dover esibire il green pass per poter accedere al luogo di lavoro. Nel video l’intervista all’avv. Nicola Sponza e al segretario del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste Alessandro Volk
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