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Alle richieste contenute nel Foia del 20 giugno 2024 dell’Associazione Arbitrium di cui abbiamo parlato qui e qui sono arrivate le risposte da Ministero della Salute, Iss, e Aifa. Il primo con tre righe, tre, afferma che non risultano documenti riferibili alle istanze. Sarebbe quindi lecito, così fosse, pensare che il Ministero e il ministro Speranza abbiano quindi imposto una politica vaccinale senza vi fossero documenti, studi, ricerche analisi? Sarebbe molto grave, ma lo scrivono loro. L’Iss invece rimbalza il problema Aifa e la nota tattica dello scarica barile e scrive testualmente :“si rappresenta che i dati e le informazioni oggetto della Vs. richiesta non rientrano nell’ambito di competenza proprio di questo Istituto. Si ritiene, piuttosto, che la competenza esclusiva a fornire i dati e le informazioni oggetto della predetta istanza di accesso interessi l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), alla quale, pertanto, con la presente, la stessa viene tramessa (cfr. All.to), ad ogni buon conto, per le valutazioni e gli eventuali adempimenti di competenza.” Infine, Aifa, rimasta con il cerino in mano, risponde, e la premessa è già tutto un programma: “Preliminarmente, occorre specificare – scrivono i burocrati- che l’istanza non può essere trattata come un accesso documentale, ai sensi degli artt. 22 e ss. della legge n. 241/1990, non avendo codesta associazione fornito indicazione e/o specificazione dell’interesse e della motivazione sottesi all’istanza. È noto infatti che, secondo giurisprudenza costante, la “legittimazione a richiedere l’accesso agli atti amministrativi presuppone la dimostrazione che gli atti oggetto dell’istanza siano in grado di spiegare effetti diretti o indiretti nella sfera giuridica dell’istante; la posizione da tutelare deve risultare comunque collegata ai documenti oggetto della richiesta di accesso; il rapporto di strumentalità appena descritto deve, poi, apparire dalla motivazione enunciata nella richiesta di accesso”. Come a dire che non vi sono effetti diretti negli associati che hanno subito, come tutti noi, una campagna vaccinale e, nella maggior parte dei casi anche una vaccinazione obbligatoria di massa che ha prodotto a più di qualcuno danni gravi alla salute, fino addirittura alla morte. Dopo l’infelice premessa comunque Aifa qualche risposta l’ha data e sinceramente sembrano tutte molto interessanti. Ne evidenzio solo due (per evitare una lungaggine eccessiva). Primo, ha messo nero su bianco (ma già lo facevano le schede tecniche dei vaccini) che nessuno dei vaccini covid19 approvati presenta l’indicazione “prevenzione della trasmissione dell’infezione dell’agente Sars cov 2. L’indicazione terapeutica per la qual sono stati approvati i vaccini covid 19 è riportata nei rispettivi RCp paragrafo 4.1.” Su questo blog lo abbiamo ripetuto miliardi di volte facendo anche vedere le schede tecniche dei vaccini. Ciò nonostante abbiamo sentito dire a grandi personaggi, con la presunzione di voler guidare uno Stato: “Non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono” e ancora «Il Green Pass è una misura con cui gli italiani possono continuare ad esercitare le proprie attività, a divertirsi e andare al ristorante, a partecipare a spettacolo all’aperto o al chiuso con la garanzia, però, di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose. In questo senso è una misura che, nonostante abbia chiaramente delle difficoltà di applicazione, è una misura che dà serenità, non che toglie serenità. Grazie». Non mi pare Mario Draghi si sia ad oggi ancora scusato per le fallaci affermazioni fatte durante la pandemia tra cui questa appena indicata e definita tra l’altro affermazione non corretta addirittura da Open che è tutto dire!
Lo ripetiamo per la milionesima volta, nessun vaccino al mondo impedisce e può impedire la trasmissione del virus. I vaccini possono impedire solo ( quando sono fatti in modo corretto) l’insorgere della malattia fornendo al sistema immunitario gli strumenti (anticorpi) che permettono di debellare il virus entrato nel corpo. Ma, i vaccini covid19 non sono stati capaci di ottemperare nemmeno a questo unico scopo, posto che le persone si sono ammalate e continuano ad ammalarsi nonostante 4, 5, 6, 7 dosi.
Tra le risposte di Aifa giova anche notare che l’Ente ammette chiaramente anche la violazione alla normativa del farmaco: “…è stato necessario- scrive Aifa- per motivi epidemiologici legati all’emergenza COVID-19, rendere disponibili i vaccini autorizzati da EMA anche per indicazioni aggiuntive rispetto a quella originaria (es. dose addizionale e dose di richiamo), anche prima della loro successiva autorizzazione da parte di EMA stessa. In molti casi, infatti, tale inserimento derivava da specifiche esigenze epidemiologiche e rispondeva alla necessità di rispondere a considerazioni e raccomandazioni di autorità sanitarie quali EMA, ECDC e WHO. In questo contesto, la dispensazione dei suddetti vaccini ai sensi della L. 648/96 è stata effettuata, tenuto conto delle evidenze disponibili, in stretta collaborazione con le altre istituzioni sanitarie del Paese (Ministero della salute, Comitato Tecnico-Scientifico istituito presso il Dipartimento di Protezione Civile e ISS) per garantire la migliore risposta all’epidemia, anche in considerazione dei diversi scenari epidemiologici che di volta in volta si sono susseguiti.”
Aifa parla di “Evidenze disponibili” che però, guarda caso, non hanno e soprattutto non hanno mai avuto e viene il legittimo sospetto non le abbiano tanto meno mai visionate: faceva tutto Ema. Lo dichiara il Ministero della Salute e lo ribadisce l’ISS che rimbalza infatti la risposta al Foia ad Aifa. Sul punto ricordo che due anni fa un pool di avvocati, dell’associazione IDU (Istanza Diritti Umani) e dell’associazione DUS (Diritti umani e salute) scoprirono infatti che le succitate istituzioni italiane non possedevano nemmeno i documenti necessari a verificare l’efficacia e la sicurezza dei vaccini anti Covid!!
Detto in altro modo non avevano gli studi, perché non c’era tempo per farli, hanno violato la legge e si giustificano dicendo che c’era una pandemia e che si sono fidati di Ema. Buttando letteralmente nella latrina insieme a una tradizione di millenni di storia del diritto, la normativa italiana prevista proprio ed esclusivamente per salvaguardare la salute dei cittadini. Questo in estrema sintesi.
Se poi andiamo a vedere tutte le altre risposte è tutto un rimandare all’Ema a partire dalla premessa “Nel merito, per quanto di competenza della scrivente Agenzia, appare opportuno ricordare che tutti i vaccini antiCOVID-19 sono stati autorizzati con procedura centralizzata, che è coordinata dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA)”.
A fronte di dette risposte fumose, insufficienti, che pare, ma potrei sbagliarmi, vogliano nascondere la verità anzicchè aiutare a scoprirla, l’Associazione Arbitrium, il 20 agosto 2024 ha inviato un altro Foia, 14 pagine di domande alle quali gli Enti interpellati ( Aifa, ISS, Ministero della Salute in primis) sono chiamati a rispondere in maniera chiara, con un sì o un no. Il contenuto del documento in dettaglio lo potete apprendere nell’intervista agli avvocati Valeria Panetta e Manola Bozzelli, presidente e vice dell’Associazione Arbitrium.
Qui aggiungo solo che alla base dell’importanza e urgenza delle risposte a tutti i quesiti, nessuno escluso, vi sono evidenti ragioni di salute pubblica come ben sottolineano gli avvocati nella missiva spedita. Speriamo vivamente Aifa, Ministero della Salute & C. non perdano un’altra occasione per svolgere uno dei compiti per cui sono state create : tutelare la nostra salute.