AfD, che alle elezioni del 24 febbraio raggiunse il 20,8% dei consensi, arrivando seconda dopo l’Unione di Friedrich Merz che prese il 28,6%, attualmente è in testa nei sondaggi. 

Romania, dicembre 2024. La Corte costituzionale annulla le elezioni presidenziali: un rapporto d’intelligence parla di «interferenze straniere». Il candidato di estrema destra, Călin Georgescu, vincitore del primo turno, viene estromesso. Legalmente tutto ineccepibile, forse. Ma la domanda resta: chi custodisce la democrazia? E soprattutto: chi decide chi può decidere?

Germania, maggio 2025. I servizi segreti interni classificano ufficialmente il partito AfD – secondo nei sondaggi – come “organizzazione estremista”. Il dossier elenca posizioni anti-migranti, discorsi razzisti di singoli esponenti, nostalgia del nazionalsocialismo in frange giovanili. Il rischio, dicono, è reale. Ma la questione è più spinosa: si può difendere la democrazia limitando la volontà popolare? Gli esponenti dell’ AfD promettono infatti di difendersi in Tribunale. Uno dei vice portavoce, Stephan Brandner, ha accusato i servizi segreti di aver ricevuto istruzioni dai partiti tradizionali tedeschi, senza però portare prove a sostegno delle sue dichiarazioni. Secondo Brandner la decisione sarebbe un tentativo dei partiti di centrosinistra e centrodestra di mantenere il proprio potere screditando AfD. Le stesse posizioni sono state ribadite anche da altri esponenti del partito.

Detto questo, che l ‘AfD abbia alcune idee discutibili, che alcune dichiarazioni evochino i fantasmi della storia che dovrebbero restare sepolti, sono la prima a dirlo, ma si tratta di un partito regolarmente registrato, votato da milioni di cittadini, è il secondo partito della Germania, e oggi, stando ai sondaggi, il primo . E ancora siamo sicuri sia tutto il movimento da mettere al bando o forse si stanno strumentalizzando gli eccessi di pochi per silenziare un’intera fascia sociale?

Forse, se spaventa che il popolo ( i popoli) stiano andando verso destra, prima di eliminare i partiti dovremmo chiederci perché il popolo si sta rivolgendo a destra. Il voto radicale è spesso l’ultima voce che resta a chi non si sente più rappresentato. Ma chi ha smantellato la fiducia, ignorato il disagio, abbandonato le periferie? Non è che lo stesso che ora vuole silenziare il popolo? Ma vietare il dissenso non è mai cura, è censura. E’ a sua volta fascismo.

La democrazia, ci dicono, è fragile. Ma se per proteggerla iniziamo ad eliminare i partiti che conquistano consenso, a selezionare dall’alto i candidati, a scegliere le quali idee possono circolare, allora non stiamo più difendendo la democrazia. La stiamo addestrando. Addomesticando. Svuotando.

E poi: quale coerenza c’è nel denunciare l’ideologia dell’AfD come una minaccia ai valori democratici, ma nel contempo tacere di fronte a visioni religiose o ideologiche che, nei loro aspetti più radicali, negano i diritti delle donne, giustificano la violenza e classificano come ‘infedeli’ tutti coloro che non vi aderiscono?

Questa è una contraddizione che brucia: l’Europa stigmatizza idee razziste – giustamente – ma tace quando ideologie religiose radicali promuovono la sottomissione delle donne, la lapidazione, l’intolleranza verso gli “infedeli”. Criticarle diventa “islamofobia”, mentre l’etichetta di “fascismo” viene appiccicata a ogni voce scomoda, spesso in modo totalmente ingiustificato. Questa è coerenza, o manipolazione?

Un’estrema destra da bandire, un fondamentalismo da rispettare. Un popolo che vota “male” da correggere. C’è chi parla di sicurezza democratica. Ma qui il nodo si stringe. Oggi non si vietano più i partiti con i carri armati. Lo si fa con le etichette, con i filtri, con le segnalazioni, con le liste “pericolose”. È un autoritarismo elegante, colto, algoritmico. Ma pur sempre autoritarismo.

E come dimenticare ( io certo non dimentico) che il comandante del Battaglione Azov, Denys Prokopenko, è stato insignito del titolo di ‘Eroe dell’Ucraina’, nonostante il battaglione da lui guidato sia noto per le sue radici apertamente neonaziste? In nome della guerra contro la Russia, si è arrivati a trasformare un gruppo con simbologie e ideologia da estrema destra, in un simbolo da celebrare. Dunque esistono nazisti di Serie A e nazisti di Serie B, accettabili a seconda della convenienza geopolitica? Se è così, il vero problema non è solo morale: è sintomo di una deriva ideologica – e persino psichiatrica – che mina la credibilità stessa dell’Europa.”

Oggi, chi urla troppo viene zittito. Chi dissente viene delegittimato. E chi vince, se non piace in alto, viene escluso. La nuova censura non ha più bisogno di manganelli: bastano bollini, blacklist e rapporti segreti. Ci raccontano che è per proteggerci. Ma a me pare che la democrazia stia ricevendo, di volta in volta, dosi costanti di vaccino contro la libertà.Munita di green pass a condizione che si faccia ciò che altri vogliono, la democrazia è un sorvegliato speciale. Il diritto al voto la conseguente farsa?

riporto il link all’articolo dedicato a Sting che l’anno scorso durante il concerto di Varsavia del 30 luglio dichiarava: “LA DEMOCRAZIA E’ SOTTO ATTACCO

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