Vorrei che i medici leggessero queste note e comprendessero che questi antibiotici devono essere prescritti con estrema cautela”. Queste sono le parole di Ilenia Guardigli, 31 anni, oggi costretta su una sedia a rotelle dopo aver assunto un antibiotico della famiglia dei fluorochinoloni. Le note a cui si riferisce sono quelle dell’AIFA, pubblicate nel 2019, che menzionano gli effetti collaterali gravi associati a questi medicinali. Ilenia, attraverso la sua pagina Instagram @keep_climb, sta svolgendo un’importante opera di informazione e sensibilizzazione sui danni provocati da questi farmaci. In uno dei suoi video, racconta che, se il suo medico avesse conosciuto nel 2022 i potenziali rischi di questi antibiotici, oggi non sarebbe sulla sedia a rotelle. “Ispirata da @celebratethelittlewins,” scrive, in un post pubblicato con un video di lei sulla sedie a rotelle, “ho creato un video per diffondere consapevolezza su questi antibiotici (fluorochinoloni) che stanno danneggiando moltissime persone. Se avessi visto questo video nel 2022, non sarei in sedia a rotelle in questo momento. Chiedo di diffondere questo video per poter informare più persone possibile su questi gravi danni.”

ANTIBIOTICI E REAZIONI AVVERSE GRAVI

Gli antibiotici fluorochinolonici (come ciprofloxacina, delafloxacina, levofloxacina, moxifloxacina, ofloxacina) possono causare reazioni avverse molto gravi, inclusi effetti psichiatrici come depressione e reazioni psicotiche, che in alcuni casi hanno portato al suicidio o a tentativi di suicidio. Inoltre, possono provocare problemi cardiaci potenzialmente letali. Nel sito di Aifa qui: https://www.aifa.gov.it/sites/default/files/reazioni_avverse_agli_antibiotici.pdf   leggiamo che delle 7266 segnalazioni di sospette ADR da farmaci antibiotici segnalate dal 2002 al 2008 nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza il maggior numero è rappresentato da ADR di grado non grave (3548), seguite da ADR gravi (2663) e da ADR non definite (988). E ancora : “Il numero di decessi è stato pari a 67. …. Il maggior numero di sospette ADR (30) che hanno avuto esito fatale si è registrato con la somministrazione degli altri antibatterici beta-lattamici . Queste ultime sospette ADR rappresentano il 44,8% di tutti i decessi da antibiotici verificatisi tra il 2002 e il 2008 e sono seguiti dai 13 decessi da chinolonici (19,4%) e dagli 11 da antibiotici beta lattamici e penicilline (16,4%). Nel dettaglio, il maggior numero di decessi è stato quello in cui il principio attivo sospetto è il ceftriaxone e le reazioni avverse sono in prevalenza shock anafilattico, seguite da sindrome di Lyell, reazione di Stevens Johnson, epatite, necrosi cutanea e colite pseudomembranosa.”  

I NUMERI DELLA FARMACOVIGILANZA :

Dati più recenti (giugno 2020) li ho trovati sul sito https://www.farmacovigilanza.eu/content/la-sicurezza-cardiovascolare-di-fluorochinoloni-e-macrolidi che  è il portale del Centro Regionale di Farmacovigilanza della Regione Veneto. In questo sito leggiamo “Le prove scientifiche a oggi disponibili sono largamente concordi nel dimostrare che macrolidi e fluorochinoloni possono essere associati a reazioni avverse gravi, cardiovascolari e non, e addirittura potenzialmente letali.” E ancora “Le ADR” leggiamo sempre nel sito, “sono state classificate come gravi (morte, ricovero in ospedale, pericolo di vita, disabilità permanente o anomalie congenite) in 4.218 (62%) report: tra questi, 641 (15%) hanno avuto un esito fatale. Inoltre, la maggior parte delle ADR gravi si è verificata in pazienti adulti (1.927, 45,7%) o anziani (1.172, 27,8%).

Tutti i dati che ho riportato vorrei chiarire perché potrebbe sfuggire, si riferiscono a morti e reazioni avverse avvenute dopo la commercializzazione dei farmaci, non in fase di sperimentazione. Mi chiedo quindi: Come è possibile che effetti avversi così gravi emergano solo dopo la commercializzazione dei farmaci? Quali protocolli di studio vengono seguiti durante le fasi di sperimentazione? Le attuali procedure di approvazione, come gli studi clinici di Fase I, II e III, sono davvero sufficienti per valutare in modo esaustivo i rischi? Anche perchè giova ricordare che, per esempio, gli studi pre-mercato oltre a coinvolgere campioni limitati di pazienti, hanno durate temporali ridotte, lasciando quindi scoperta, anche tutta la fascia delle reazioni avverse nel lungo periodo. Non servirebbero, quindi, requisiti più rigorosi prima dell’approvazione? E ancora: chi controlla che gli studi siano condotti con imparzialità? Considerato che molti (quasi tutti) gli studi clinici sono finanziati direttamente dalle aziende farmaceutiche, esistono sufficienti garanzie contro i conflitti di interesse? E soprattutto, le grandi aziende farmaceutiche sono guidate dalla responsabilità verso i pazienti o l’obiettivo principale è il profitto? E sulla loro bilancia dei valori, la nostra vita conta più o meno del loro profitto?

E infine, ritornando a Ilenia che ha perso l’uso delle gambe, vi sembra normale sia lei a dover fare informazione e a dover sensibilizzare verso l’uso improprio degli antibiotici fluorochinoloni? Dove sono i medici, e le istituzioni? Perché non usano la stessa protervia che hanno dimostrato per imporre l’uso dei vaccini a mRNA, per evitare l’uso dannoso dei fluorochinoloni e di molti altri farmaci di cui in questo blog abbiamo già parlato?

Ad Maiora

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INTERVISTA VIDEO IN FONDO ALL’ARTICOLO

Alle richieste contenute nel Foia del 20 giugno 2024 dell’Associazione Arbitrium di cui abbiamo parlato qui e qui sono arrivate le risposte da Ministero della Salute, Iss, e Aifa. Il primo con tre righe, tre, afferma che non risultano documenti riferibili alle istanze. Sarebbe quindi lecito, così fosse, pensare che il Ministero e il ministro Speranza abbiano quindi imposto una politica vaccinale senza vi fossero documenti, studi, ricerche analisi? Sarebbe molto grave, ma lo scrivono loro. L’Iss invece rimbalza il problema Aifa e la nota tattica dello scarica barile e scrive testualmente :“si rappresenta che i dati e le informazioni oggetto della Vs. richiesta non rientrano nell’ambito di competenza proprio di questo Istituto. Si ritiene, piuttosto, che la competenza esclusiva a fornire i dati e le informazioni oggetto della predetta istanza di accesso interessi l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), alla quale, pertanto, con la presente, la stessa viene tramessa (cfr. All.to), ad ogni buon conto, per le valutazioni e gli eventuali adempimenti di competenza.” Infine, Aifa, rimasta con il cerino in mano, risponde, e la premessa è già tutto un programma: “Preliminarmente, occorre specificare – scrivono i burocrati- che l’istanza non può essere trattata come un accesso documentale, ai sensi degli artt. 22 e ss. della legge n. 241/1990, non avendo codesta associazione fornito indicazione e/o specificazione dell’interesse e della motivazione sottesi all’istanza. È noto infatti che, secondo giurisprudenza costante, la “legittimazione a richiedere l’accesso agli atti amministrativi presuppone la dimostrazione che gli atti oggetto dell’istanza siano in grado di spiegare effetti diretti o indiretti nella sfera giuridica dell’istante; la posizione da tutelare deve risultare comunque collegata ai documenti oggetto della richiesta di accesso; il rapporto di strumentalità appena descritto deve, poi, apparire dalla motivazione enunciata nella richiesta di accesso”. Come a dire che non vi sono effetti diretti negli associati che hanno subito, come tutti noi, una campagna vaccinale e, nella maggior parte dei casi anche una vaccinazione obbligatoria di massa che ha prodotto a più di qualcuno  danni gravi alla salute, fino addirittura alla morte. Dopo l’infelice premessa comunque Aifa qualche risposta l’ha data e sinceramente sembrano tutte molto interessanti. Ne evidenzio solo due (per evitare una lungaggine eccessiva). Primo, ha messo nero su bianco (ma già lo facevano le schede tecniche dei vaccini) che nessuno dei vaccini covid19 approvati presenta l’indicazione prevenzione della trasmissione dell’infezione dell’agente Sars cov 2. L’indicazione terapeutica per la qual sono stati approvati i vaccini covid 19 è riportata nei rispettivi RCp paragrafo 4.1.” Su questo blog lo abbiamo ripetuto miliardi di volte facendo anche vedere le schede tecniche dei vaccini. Ciò nonostante abbiamo sentito dire a grandi personaggi, con la presunzione di voler guidare uno Stato: “Non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono” e ancora «Il Green Pass è una misura con cui gli italiani possono continuare ad esercitare le proprie attività, a divertirsi e andare al ristorante, a partecipare a spettacolo all’aperto o al chiuso con la garanzia, però, di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose. In questo senso è una misura che, nonostante abbia chiaramente delle difficoltà di applicazione, è una misura che dà serenità, non che toglie serenità. Grazie». Non mi pare Mario Draghi si sia ad oggi ancora scusato per le fallaci affermazioni fatte durante la pandemia tra cui questa appena indicata e definita tra l’altro affermazione non corretta addirittura da Open che è tutto dire!

Lo ripetiamo per la milionesima volta, nessun vaccino al mondo impedisce e può impedire la trasmissione del virus. I vaccini possono impedire solo ( quando sono fatti in modo corretto) l’insorgere della malattia fornendo al sistema immunitario gli strumenti (anticorpi) che permettono di debellare il virus entrato nel corpo. Ma, i  vaccini covid19 non sono stati capaci di ottemperare nemmeno a questo unico scopo,  posto che le persone si sono ammalate e continuano ad ammalarsi nonostante 4, 5, 6, 7 dosi.

Tra le risposte di Aifa giova anche notare che l’Ente ammette chiaramente anche la violazione alla normativa del farmaco:   “…è stato necessario- scrive Aifa- per motivi epidemiologici legati all’emergenza COVID-19, rendere disponibili i vaccini autorizzati da EMA anche per indicazioni aggiuntive rispetto a quella originaria (es. dose addizionale e dose di richiamo), anche prima della loro successiva autorizzazione da parte di EMA stessa. In molti casi, infatti, tale inserimento derivava da specifiche esigenze epidemiologiche e rispondeva alla necessità di rispondere a considerazioni e raccomandazioni di autorità sanitarie quali EMA, ECDC e WHO. In questo contesto, la dispensazione dei suddetti vaccini ai sensi della L. 648/96 è stata effettuata, tenuto conto delle evidenze disponibili, in stretta collaborazione con le altre istituzioni sanitarie del Paese (Ministero della salute, Comitato Tecnico-Scientifico istituito presso il Dipartimento di Protezione Civile e ISS) per garantire la migliore risposta all’epidemia, anche in considerazione dei diversi scenari epidemiologici che di volta in volta si sono susseguiti.”

Aifa parla di “Evidenze disponibili” che però, guarda caso, non hanno e soprattutto non hanno mai avuto e viene il legittimo sospetto non le abbiano tanto meno mai visionate: faceva tutto Ema. Lo dichiara il Ministero della Salute e lo ribadisce l’ISS che rimbalza infatti la risposta al Foia ad Aifa. Sul punto ricordo che due anni fa un pool di avvocati, dell’associazione IDU (Istanza Diritti Umani) e dell’associazione DUS (Diritti umani e salute) scoprirono infatti che le succitate istituzioni italiane non possedevano nemmeno i documenti necessari a verificare l’efficacia e la sicurezza dei vaccini anti Covid!!

Detto in altro modo non avevano gli studi, perché non c’era tempo per farli, hanno violato la legge e si giustificano dicendo che c’era una pandemia e che si sono fidati di Ema. Buttando letteralmente nella latrina insieme a una tradizione di millenni di storia del diritto, la normativa italiana prevista proprio ed esclusivamente per salvaguardare la salute dei cittadini. Questo in estrema sintesi.

Se poi andiamo a vedere tutte le altre risposte è tutto un rimandare all’Ema a partire dalla premessa “Nel merito, per quanto di competenza della scrivente Agenzia, appare opportuno ricordare che tutti i vaccini antiCOVID-19 sono stati autorizzati con procedura centralizzata, che è coordinata dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA)”.

A fronte di dette risposte fumose, insufficienti, che pare, ma potrei sbagliarmi, vogliano nascondere la verità anzicchè aiutare a scoprirla, l’Associazione Arbitrium, il 20 agosto 2024 ha inviato un altro Foia, 14 pagine di domande alle quali gli Enti interpellati ( Aifa, ISS, Ministero della Salute in primis) sono chiamati a rispondere in maniera chiara, con un sì o un no. Il contenuto del documento in dettaglio lo potete apprendere nell’intervista agli avvocati Valeria Panetta e Manola Bozzelli, presidente e vice dell’Associazione Arbitrium.

Qui aggiungo solo che alla base dell’importanza e urgenza delle risposte a tutti i quesiti, nessuno escluso, vi sono evidenti ragioni di salute pubblica come ben sottolineano gli avvocati nella missiva spedita. Speriamo vivamente Aifa, Ministero della Salute & C. non perdano un’altra occasione per svolgere uno dei compiti per cui sono state create : tutelare la nostra salute.

https://rumble.com/v5bx9tp-da-aifa-ministero-della-salute-e-iss-risposte-evasive-e-non-chiare.html

Continuano a radiare i medici che hanno sempre curato in modo corretto i pazienti (ultimo il caso della dott.ssa Silvana De Mari) e , nonostante vadano in tv a dire che in effetti si sono sbagliati, “ gli errori umanamente si fanno” ha detto il presidente dell’Aifa Palù intervistato da Vespa… e già errare humanum est ma PERSEVERARE È DIABOLICO!! Ad Maiora

Tutti i farmaci possono produrre reazioni avverse, vero, ma nessuno ( fino al 2021 ) ci aveva mai obbligato ad assumerli a forza. Tutti i farmaci possono dare complicazioni, ma se sei sano non prendi farmaci. Quando assumi il rischio di affrontare una reazione avversa? Quando hai una malattia che non ti dà scelta. Se sei sano è da scemi mettere a rischio la propria salute, o sbaglio? Nel video alcune mie considerazioni da Roma a Pordenone (tribunale) .

GLI AVVOCATI DELLE ASSOCIAZIONI IDU e DUS CHIEDONO L’ACCESSO AGLI ATTI AD AIFA.

E ANCORA: SONO FALSATI I DATI DEGLI EFFETTI AVVERSI NEL MEDIO E LUNGO PERIODO?

Case farmaceutiche ed AIFA affermano di non conoscere gli effetti avversi dei vaccini anticovid19 nel medio e lungo periodo, tuttavia, limitano l’osservazione a 14 giorni dalla vaccinazione.

I legali appartenenti alle associazioni IDU e DUS continuano la loro battaglia e mettono il dito in un’altra piaga del sistema di farmacovigilanza gestito da Aifa. .

Infatti, come potrete ascoltare nell’intervista video qui riportata, uno dei legali dell’IDU, l’avv. Iapichino, afferma che l’AIFA nel rapporto annuale n. 10, relativo al periodo ,dicembre 2020 e dicembre 2021- comunicato a febbraio 2022- a pag. 25, l’Agenzia di farmacovigilanza dichiara chiaramente che considera correlabili alla somministrazione dei vaccini anticovid19, solo le morti che accadono entro 14 giorni dalla vaccinazione stessa.

E’ evidente a chiunque che detto limite ha dell’illogico. Infatti, come è possibile restringere il periodo ai soli 14 giorni? E come verificherebbero quindi gli effetti nel lungo periodo? E in base a quale studio scientifico gli effetti avversi si dovrebbero fermare al quattordicesimo giorno dalla somministrazione?

Gli avvocati delle due associazioni che si stanno dimostrando determinati ad andare a fondo in merito all’efficacia e sicurezza dei vaccini, hanno quindi inviato il 4 agosto 2022 ad AIFA una richiesta di accesso agli atti con la quale chiedono all’ente:

  1. Il criterio scientifico e/o normativo secondo cui il decesso causato dai vaccini anticovid19 (peraltro ancora sottoposti al regime di autorizzazione condizionata) possa manifestarsi solo entro 2 settimane dalla somministrazione;
  2. La motivazione tecnico scientifica e/o normativa che ha indotto la S.V. ( AIFA) a non estendere il periodo di osservazione oltre le due settimane dalla somministrazione.

Quesiti chiari e che ricordano come dati e studi scientifici debbano essere alla base di ogni decisione e comportamento assunti dalle istituzioni sanitarie. La scientificità è fondamentale perché ricordo che stiamo parlando della salute di milioni di persone. Solo in Italia è stato vaccinato l’85 % degli italiani. Tutte persone che si sono affidate alle istituzioni sanitarie statali. Ma la domanda ora è: Le istituzione si sono affidate alla scienza? E se sì, come davvero ci auguriamo per il nostro bene, dove sono gli studi scientifici? Perché non li esibiscono?

Ritornando alle associazioni IDU e DUS, nella missiva, ricordano di effettuare le richieste “in quanto portatrici di interessi collettivi e pubblici soprattutto in ambito sanitario e medico” e chiudono la lettera dichiarando che “in caso di omesso riscontro segnaleranno la questione alla competenti autorità ivi compresa la magistratura.” Anche se forse, la magistratura, considerata la delicatezza e la gravità della situazione, dovrebbe già intervenire e procede d’ufficio.

Rimaniamo in attesa di ulteriori sviluppi

Ad Maiora

PS. Nell’intervista ricordo (ma senza indicare nome degli enti interessati) che  Biontech ha scritto in un testo destinato all’agenzia americana SEC (Securities and Exchange Commission) “NON SIAMO SICURI DI DIMOSTRARE L’EFFICACIA E LA SICUREZZA SUFFICIENTI DEL NOSTRO VACCINO COVID 19 NECESSARIE PER OTTENERE L’APPROVAZIONE PERMANENTE….”  DEL VACCINO IN GIURISDIZIONI NELLE QUALI IL VACCINO È STATO AUTORIZZATO PER USO DI EMERGENZA O CONDIZIONATO. per maggiori informazioni al riguardo rinvio al mio pezzo che trovate qui.

Una errata interpretazione, probabilmente indotta, della norma, potrebbe essere l’origine di futuri problemi giudiziari per medici e farmacisti vaccinatori, problemi che il dott. Fabio La Falce riassume  in  tre  parole: tentato omicidio doloso.

Dopo il suo intervento a Torino il 24 maggio, che ha avuto una enorme risonanza mediatica, il dott. La Falce a Udine al convegno “Responsabilità civile e penale dei magistrati secondo la Corte di Giustizia Europea. Legge Vassalli in epoca Covid”, è tornato sui temi esposti all’assemblea di Torino per spiegare punto per punto, i meccanismi, a suo dire, dell’inganno.

Dopo la presa di posizione del gruppo di farmacisti di Torino, si sono verificati altri due eventi significativi: a La Spezia il dott. Sandro Sanvenero, Presidente dell’Ordine degli Odontoiatri – che già si era espresso a gennaio in modo coraggioso con una lettera aperta ai sui colleghi – il 28 maggio ha scritto un’altra PEC sempre agli iscritti del suo ordine comunicando che non avrebbe più firmato le sospensioni dei colleghi non in regola con le vaccinazioni contro la covid 19. Il 3 giugno, invece, a Udine è stata la volta del Presidente dell’Ordine dei Farmacisti, Gabriele Beltrame, che alla luce dell’ordinanza del Tar della Lombardia, ha comunicato il Provvedimento di Revoca in Autotutela dell’atto di accertamento dell’inadempimento dell’Obbligo vaccinale ad un’iscritta. Insomma qualcosa sembra stia accadendo e contribuendo a far dissolvere il velo di Maya a favore del dubbio, della precauzione e della legalità.

CIRCOLARI DI CTS, AIFA, MINISTERO: LA SPIEGAZIONE DELL’INGANNO- Fabio La Falce

Ritornando al video che ho realizzato, ripropone l’esposizione completa del dott. La Falce  che ho integrato con i documenti che vengono citati dando modo a tutti di poterli leggere e verificare.

Al convegno hanno partecipato in veste di relatori anche gli Avv.ti  Alessandro Fusillo, Mauro Sandri, Renate Holzeisen, Andrea Montanari, Rosaria Aurora Lo Prete, il magistrato dott. Angelo Giorgianni, la dott.ssa Alessandra Novelli, il dott. Maurizio Cini (professore ordinario di tecnologia e legislazione farmaceutica) e il costituzionalista dott. Daniele Trabucco. All’evento, moderato e organizzato dal dott. Giancarlo Stival con la dott.ssa Elena Moroni, hanno assistito più di 300 persone.

Ho registrato anche alcuni di loro spero di riuscire presto a condividere anche i loro contenuti. marianna maior (riproduzione riservata©)