Dopo la dott.ssa Barbara Balanzoni e il dott. Riccardo Szumski, il 6 giugno è stata notificata la radiazione dall’ordine dei medici di Torino anche alla dott.ssa Silvana de Mari, medico specializzata in chirurgia generale, endoscopia dell’apparato digerente e in psicologia cognitiva. la dottoressa, ha esercitato come chirurgo presso diversi ospedali piemontesi e oggi, a fine carriera, è stata radiata dall’ordine presieduto dal sig. Guido Giustetto, per le sue opinioni contro i vaccini anti covid19 – e io aggiungo opinioni scientifiche perché motiviate e sostenute da studi scientifici – e per aver curato la covid19 con terapie non conformi ai protocolli di Stato, protocolli che – aggiungo sempre io – si sono ampiamente dimostrati inefficaci e dannosi come ha dichiarato lo stesso sig. Palù, presidente dell’Aifa, invitato da Bruna Vesta nella sua Trasmissione. In questa puntata di Ad Maiora parliamo della radiazione con la diretta interessata, la dottoressa De Mari e con il dott. Giuseppe Barbaro, Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia di un ospedale di Roma e il dottor Antonino Magistro presidente del Popolo di Italia e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Pro Veritate.
LA MALEDETTA PUNTURA DEL 1933
Sono voluta partire in questa puntata ricordando un fatto accaduto nel 1933 nel paese in cui vivo, Gruaro citato anche dalla Dott. De Mari sia nell’articolo che ha scritto, pubblicato su La Verità l’otto giugno sia nel post che ha fatto non appena ha saputo della sua radiazione. In quell’anno lo Stato fascista infatti impose ai bambini di Gruaro la vaccinazione sperimentale contro la difterite. In paese persero la vita 28 bambini. Il libro è stato stampato nel 2014 quindi ben lontano da quanto stiamo vivendo noi oggi, a scriverlo Dario Bigattin, che nella prefazione scrive “Il Regime, dopo aver impiegato tutta la potenza della sua forza persuasiva per imporre la campagna di immunizzazione, usa ogni mezzo, per evitare che il dramma si ritorca contro l’immagine salvifica del fascismo. Controlla molto bene l’informazione, punisce alcuni responsabili, ne promuove altri, ma soprattutto fa calare immediatamente il silenzio sulla vicenda”. Sono passati 90 anni esatti da allora eppure sembra oggi. Inutile festeggiare il giorno della memoria se poi non si capiscono queste analogie!
Premio De Donno Prima edizione
Nell’intervista anticipiamo anche i premiati del Premio De Donno alla sua prima edizione. Il 26 giugno – apro e chiudo una parentesi personale, giorno del mio compleanno – il Premio De Donno, nato grazie ad un’idea del prof. Giuseppe Barbaro, verrà consegnato per la prima volta, “un premio al pensiero critico- come ci ha tenuto a precisare lo stesso Barbaro- e che infatti si rivolge anche a giornalisti, giuristi e registi” che hanno avuto il coraggio e la forza di un pensiero critico senza paura di mettere in pericolo la propria carriera . La prima targa e quindi il primo premio verrà consegnato alla vedova del dott. De Donno, in seguito saranno premiati: Categoria Medici Andrea Stramezzi, Giuseppe Barbaro, Rosanna Chifari, Mariano Amici, Mangiagalli, Massimo Citro, Alberto Donzelli, Paolo Baron, Sando Sanvenero, Luigi Cavanna, Silvana De Mari Categoria Giornalisti Fabio Duranti, Massimo Mazzucco, Claudio Messora, Mario Giordano, Maurizio bel Pietro Categoria Giuristi Susanna Zanda, Augusto Sinagra Categoria Cinema Premio in memoria di Maria Giovanna Maglie a Paolo Cassina e Alessandro Amori registi di Invisibili Ad Maiora Marianna Maiorino – ©riproduzione riservata www.mariannamaior.com
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