Regno Unito, La Westminster Magistrates’ Court di Londra ha emesso l’ordine formale di estradizione per Julian Assange negli Usa dove rischia una pesantissima condanna per aver contribuito a diffondere documenti riservati su crimini di guerra commessi dalla forze americane in Iraq e Afghanistan. L’ordine dovrà ora essere firmato dalla ministra degli Interni, Priti Patel entro il 18 maggio. La difesa del fondatore di Wikileaks ha già annunciato che presenterà ricorso.

Questa la situazione di fatto. Ora la mia domanda è “se l’estradizione l’avesse chiesta la Russia? Forse in questo caso, non ci porremo nemmeno il problema: l’estradizione sarebbe negata senza nemmeno aprire il fascicolo. Purtroppo per Assange non è così. La richiesta proviene dagli Stati Uniti, e anche se la possibile e probabile violazione dei diritti umani è sempre la stessa, rischia di essere estradato. Per legge invece nessuno dovrebbe essere estradato in un luogo in cui la sua vita e la sua salute sono messi in pericolo, se sono cioè a rischio i diritti umani, e posto che gli Usa hanno già dichiarato che cambieranno le condizioni di detenzione ad Assange, non dovrebbe essere ammesso il trasferimento. Vediamo come andrà a finire. Ma il fatto resta che la giustizia ultimamente cambia a seconda dei soggetti che la invocano. Siamo al punto in cui i nazisti di Azov se lottano contro Putin sono eroi, se ha violare i diritti umani è la Russia è una vergogna, se la stessa violazione viene commessa dagli Usa è cosa buon e giusta. Riflettiamoci.

Amnesty international che già ha raccolto quasi 77mila per impedire l’estradizione di Assage , ha dichiarato che un’eventuale approvazione da parte della Ministra dell’Interno Priti Patel, violerebbe il divieto di tortura e costituirebbe un precedente allarmante per pubblicisti e giornalisti di ogni parte del mondo.

“Il Regno Unito è obbligato a non trasferire alcuna persona in un luogo in cui la sua vita o la sua salute sarebbero in pericolo. Il governo di Londra non deve venir meno a questa responsabilità. Gli Usa hanno palesemente dichiarato che cambieranno le condizioni di detenzione di Assange quando lo riterranno opportuno. Questa ammissione rischia fortemente di procurare ad Assange danni irreversibili al suo benessere fisico e psicologico”, ha dichiarato Agnès Callamard, Segretaria generale di Amnesty International.

“L’estradizione di Assange avrebbe conseguenze devastanti per la libertà di stampa e per l’opinione pubblica, che ha il diritto di sapere cosa fanno i governi in suo nome. Diffondere notizie di pubblico interesse è una pietra angolare della libertà di stampa. Estradare Assange ed esporlo ad accuse di spionaggio per aver pubblicato informazioni riservate rappresenterebbe un pericoloso precedente e costringerebbe i giornalisti di ogni parte del mondo a guardarsi le spalle”, ha aggiunto Callamard.

L’isolamento prolungato è la norma nelle prigioni di massima sicurezza degli Usa e costituisce tortura o altri maltrattamenti vietati dal diritto internazionale. Le rassicurazioni fornite dagli Usa circa il trattamento equo di Assange mostrano profondamente la corda, dato che potrebbero essere revocate in ogni momento. Estradato negli Usa, Assange rischierebbe di subire gravi violazioni dei diritti umani e le vuote rassicurazioni diplomatiche non lo proteggerebbero.

Se il governo di Londra consentisse a uno stato estero di esercitare giurisdizione extraterritoriale per processare una persona che ha diffuso informazioni dal Regno Unito, altri governi potrebbero sfruttare la stessa strategia giudiziaria per imprigionare giornalisti e mettere il bavaglio alla stampa anche oltre i loro confini statali.

“Anzitutto, le accuse nei confronti di Assange non avrebbero mai dovuto essere presentate. Ma non è troppo tardi perché le autorità statunitensi sistemino le cose e ritirino le accuse”, ha sottolineato Callamard.

“Nel frattempo, data la natura politicamente motivata di questo caso e le sue gravi implicazioni per la libertà d’espressione, il Regno Unito dovrebbe evitare di rappresentare gli interessi degli Usa in ogni sviluppo successivo”, ha concluso Callamard.

Una delle dichiarazioni di Assange: “una delle cose … che ho scoperto è che quasi tutte le guerre iniziate dagli anni ’50 sono state il risultato delle bugie dei media. I media avrebbe potuto fermarle. Se avessero cercato in profondità, se non avessero ristampato la propaganda del governo, avrebbero potuto fermarle. Cosa significa? Be’, fondamentalmente che alle popolazioni non piacciono le guerre e che le popolazioni devono essere ingannate per le guerre …. Il nostro nemico numero uno è l’ignoranza, credo che sia il nemico numero uno, nessuno capisce cosa sta realmente succedendo nel mondo, è solo quando inizi a capire che puoi prendere decisioni efficaci e fare piani efficaci. Ora la domanda è: chi promuove l’ignoranza? Bene, quelle organizzazioni che cercano di mantenere il segreto sulle cose e quelle organizzazioni che distorcono le informazioni vere per renderle false o travisate …. Dobbiamo chiederci se il mondo non sarebbe migliore senza di loro. Ci sono dei giornalisti molto, molto bravi e lavoriamo con molti di loro e alcune buone organizzazioni di media, ma la stragrande maggioranza è orribile, distorce così tanto su come stiano effettivamente le cose. Il risultato è che vediamo continuare guerre e perseverare governi corrotti”. I giornalisti che denunciano i crimini tra le sbarre, i criminali a piede libero.”