Domenica 24 luglio su Il Fatto Quotidiano è stato pubblicato l’articolo “Rischio per anticorpi post vaccino: possibili malattie autoimmuni” che riporto in foto. Questo articolo io l’ho condiviso su Facebook limitandomi a riportare nella parte dedicata al commento un estratto dell’articolo. Risultato: bloccata per due giorni.

Di cosa parla il pezzo firmato da Peter D’Angelo? Di una ricerca condotta dall’Azienda Sanitaria di Alessandria dalla quale è emerso che dall’analisi di 77 sanitar,i dopo la vaccinazione, sono possibili malattie autoimmuni. In particolare ho riportato questo pezzo dell’articolo: “I dati ottenuti suggeriscono che questi nuovi vaccini a mRna possano essere in grado di indurre un’alterazione dell’assetto autoimmune, ma questi auto-anticorpi potrebbero essere anche solo transitori, infatti, gli stessi possono essere presenti in una parte delle popolazione sana, statisticamente più piccola, negli anziani, e nei parenti di primo grado di pazienti con malattie autoimmuni”.

E ho aggiunto poi: “Responsabile della ricerca, Maria Cristina Sacchi, che coordina il centro di autoimmunità presso il laboratorio di Analisi e autoimmunità dell’Azienda ospedaliera di Alessandria, diretto da Maria Matilde Ciriello”.

Non ho fatto alcun commento personale come vedete, non ho aggiunto nulla. Ho solo riportato un articolo che è pubblicato in Italia in uno dei quotidiani più seguiti e che per le leggi italiane può essere tranquillamente pubblicato. Perché Facebook lo ha eliminato dalla mia pagina? Perchè mi ha bloccato per 2 giorni? In base a quale autorità? Quale il contenuto che avrebbe violato esattamente le regole della community? E soprattutto come può permettersi di censurare un articolo di giornale in questo caso de “Il Fatto Quotidiano”? Non è forse una censura alla stampa seppur indiretta?

E inoltre, non sa Facebook che i principi democratici e costituzionali non si fermano davanti alla porta di un’azienda privata? La libertà di pensiero non vale forse in ogni luogo, pubblico o privato che sia e in particolar modo se per attività aziendale si ha quella di permettere alle persone di comunicare e scambiarsi opinioni? Io ritengo che la magistratura italiana dovrebbe intervenire per ricordare e far rispettare a Facebook e a Mark Zuckerberg i principi fondanti della nostra società, e tra questi la libertà di espressione. E mi rivolgo anche e soprattutto con questo pezzo a Il Fatto Quotidiano affinchè intervenga su questo episodio perché in concreto è l’articolo de Il fatto ad essere stato censurato. E chiedo pertanto a questo quotidiano e al suo direttore Marco Travaglio di non lasciar passare questi episodi che sono piccoli gesti che un po’ alla volta stanno mettendo il cappio alla libertà di pensiero , e conseguentemente anche l’informazione.

Ad Maiora Marianna Maior

Se ci sarà una resurrezione oggi in questo mondo malandato, distopico e dispotico, sarà anche grazie a queste due donne, una russa e l’altra ucraina che insieme portano una croce carica di tanti significati: è la croce innanzitutto di una guerra ingiusta, come lo sono tutte le guerre, il cui conto questa volta lo stanno pagando le persone ucraine con la propria vita, il bene più prezioso. E’ la croce dell’intransigenza, dell’autoritarismo, delle dittature, delle lotte tra i presidenti degli Stati e delle loro logiche di dominazione e spartizioni dei mercati a qualunque costo, whatever it takes mi verrebbe da dire. E’ la croce delle fazioni dell’uno contro l’altro, tutti aggrappati alla propria ragione, che non c’è, perché in questa guerra nessuno ha ragione. Ci sono premesse, antefatti e conseguenze tutte cariche di errori, di responsabilità. Nessuno è innocente.

Rosy Bindi, politica italiana, ex ministro alla sanità e alle politiche della famiglia, solo per elencare alcuni ruoli assunti, in un recente intervento a 8 ½ su la7, è stata molto onesta, ha detto: “”Io ero parlamentare europea quando è crollato il muro di Berlino. Forse in quegli anni avremmo dovuto evitare di umiliare chi era uscito sconfitto. Noi avremmo dovuto dialogare, anche perché gli Stati Uniti non confinano con la Russia, noi sì”. Rosy Bindi si è anche espressa sul riarmo: “ci sono troppi che vogliono continuare questa guerra. Certamente non le vittime e nemmeno il popolo che sta soffrendo. Ma io non vedo alcuna negoziazione in vista. Le porte per gli ucraini saranno sempre aperte, ma le armi allungano il conflitto”.

Condivido le sue parole. Continuare a dare armi anche secondo me è sbagliato e molto, perché è una guerra piena di ombre, di notizie false, immagini false, narrazioni false, e già questo dovrebbe far fare a tutti un passo indietro. E’ una guerra poi in cui i nazisti di Azov, nazisti veri, non disadattati di quartiere, sono diventati, anche qui in Italia, eroi, cosa che mi pare abbastanza per far saltare sulla sedia chiunque e far dire basta a chiunque. Il nazismo lo abbiamo conosciuto, abbiamo visto cosa fa. Punto. Non ci possono essere assoluzioni mai, nemmeno perché lotta contro Putin, un dittatore, aggressore, responsabile per aver invaso un paese. E ancora, se da una parte c’è chi ha torto , dall’altra, c’è chi ha perso il senno: a partire dal Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden che come un ubriaco al bar dà del macellaio al Presidente Russo e poi si permette di dire che “quell’uomo non può stare al potere”. Quell’uomo al potere, Putin, non è un problema del Presidente degli Stati Uniti, a cui qualcuno dovrebbe ricordare che se Putin comanda in Russia è un problema del popolo russo non suo. Il suo problema dovrebbe essere invece “quello di togliere il sonaglio alla tigre” posto che sono loro (Usa e Nato) ad averglielo messo. Biden dovrebbe preoccuparsi di abbassare i toni e cercare un dialogo, mentre sta solo buttando benzina sul fuoco. A che pro? Non avrà forse ragione Marco Travaglio, quando dice in questa guerra “ci sono gli invasori, gli invasi e gli invasati. Gli Usa stanno sabotando la pace per sporchi interessi.”?

E infine, una delle cose che leggo maggiormente è che non ci sono altri mezzi per bloccare Putin che armare gli ucraini, perché non c’è altra via che le armi per ottenere la liberazione dell’Ucraina, ebbene innanzi tutto armando gli ucraini siamo finiti tutti in guerra, fornire armi vuol dire schierarsi e partecipare al conflitto senza che nessuno, tra l’altro, abbia chiesto a noi cittadini se eravamo d’accordo. Detto questo aggiungo anche ed è la parte che reputo più importante, che se ragioniamo ancora così l’uomo resterà per sempre un animale* perché come tutti gli animali usa ancora nel 2022 la lotta/guerra per ottenere territori e/o prede quando invece a distinguerlo dagli animali dovrebbe essere la parola e quindi la capacità, con il dialogo, di modificare gli eventi. Oggi, giorno di Pasqua, voglio ricordare che in croce infatti c’è finito proprio il logos, ovvero il verbo, la parola così è chiamato il Cristo, nella Prima lettera di Giovanni e nel Libro dell’Apocalisse. Ecco speriamo oggi vi sia davvero la sua resurrezione.

* Gli animali sono comunque migliori dell’essere umano sempre, perchè non arrivano a compiere gli orrori cui è capace l’essere umano, che è e resterà sempre insuperabile nel suo essere disumano.