Il deputato Andrea Colletti – per la cronaca uno di quelli che il 18 febbraio 2021, ha votato contro la fiducia al governo Draghi e per questo motivo è stato espulso dal Gruppo Parlamentare del Movimento 5 Stelle- alla camera con un’interrogazione in commissione affari costituzionali ha chiesto al ministro dell’Interno se “intenda assumere iniziative per sanzionare la condotta dell’ex Questore di Pordenone, Marco Odorisio, oggi questore di Monza e Brianza, rimuovendolo dall’incarico per manifesta inidoneità”. La richiesta è motivata in considerazione dell’esito del processo relativo ai fatti che si verificarono a Pordenone il 15.12.21 e che costarono a Stefano Puzzer un ingiusto Daspo di tre anni. Il 13 luglio 2022 infatti il Tar del FVG non solo ha revocato il Daspo ma ha ricostruito magistralmente tutti i fatti. La sentenza come ho già avuto modo di dire è un capolavoro. Vi riporto qui solo alcuni brevi passaggi che vi faranno comunque comprendere il perchè della richiesta del on. Andrea Coletti:

1.“Violazione di legge – art. 1, comma 1 lett. c) del D. Lgs. 159/2011 – Eccesso di potere per carenza dei presupposti, travisamento dei fatti”…


2.“Eccesso di potere per sviamento, violazione di legge art. – art. 1, comma 1 lett.
N. 00109/2022 REG.RIC. c) del D. Lgs. 159/2011 in relazione agli artt. 16, 21 e 27 Costituzione”, con cui censura il provvedimento opposto essenzialmente perché emesso a causa della posizione critica espressa in varie occasioni dal ricorrente nei confronti delle politiche governative, che giammai può, in uno Stato democratico, portare l’Autorità a considerare coloro che semplicemente manifestano liberamente il proprio pensiero «pericolosi socialmente e dediti ad attività criminali». E’ stato, dunque, colpito solo in quanto simbolo del dissenso.

3.“Violazione di legge – 2 del d.lgs. 159/2011 – Eccesso di potere, motivazione carente e del tutto illogica con riferimento alla durata del provvedimento dd. 15.12.2021”, con cui contesta che nel provvedimento non vengono in alcun modo esplicitate le ragioni per cui la sua durata è pari a quella massima di legge, il che “non fa che confermare la natura meramente politica del provvedimento adottato, che non è stato soppesato sulla pericolosità reale del soggetto con riferimento al luogo da cui lo stesso veniva allontanato (…), e la volontà di segnare il sig. – omissis – con uno stigma a titolo non preventivo ma educativo, esemplare e punitivo nei confronti della comunità di coloro i quali hanno <osato> criticare l’operato di chi detiene il potere”.