E’ notizia recente di questi giorni che una sentenza del Tribunale di Palermo abbia assolto un ex dirigente dell’Agenzia delle entrate, un simpatico sessantacinquenne che aveva l’abitudine di palpeggiare il sedere delle sue impiegate, infilare le dita tra i bottoni delle loro camicette, all’altezza del seno e di farle scivolare anche in mezzo alle cosce, nella zona vaginale. Assolto dicevamo. Assolto perché quei gesti “non procuravano appagamento sessuale” all’uomo e “perché non limitavano la libertà sessuale delle due donne”. L’uomo lo faceva in modo scherzoso, quindi per il giudice, quei gesti sono stati considerati “privi di connotati sessuali”. Già. Uno, che può mettere le mani in tanti posti, chissà perché invece sceglie proprio le tette, il culo e la vagina. Ma non si può nemmeno scherzare ora? In questo paese mi pare si stia perdendo il senso dell’umorismo! Non sono comportamenti molesti. Affatto! E’ risaputo, alle donne piace sempre da morire, quando un uomo, chiunque esso sia, come e quando vuole lui e solo lui, palpeggi e giochi con il loro corpo. Un paio di giorni fa infatti ne sono morte tre in 24 ore: dal ridere suppongo.
Sarcasmo a parte, stiamo scavando il fondo oltre ogni limite. Dall’inizio dell’anno, e siamo solo il 4 febbraio, sono già morte 10 donne. Come è possibile? Il fatto è che esistono ancora uomini che considerano la donna un oggetto, una proprietà di cui possono disporre a loro piacimento. La donna non ha, nel loro immaginario malato, il diritto di dire no. Ma come si può essere ancora a questo punto? Come è possibile che la mentalità maschilista medioevale continui a vivere in (alcuni) uomini della nostra epoca? Non è che, forse, a questi uomini vengano concesse troppo spesso, troppe scusanti e giustificazioni? Non è che forse i comportamenti di questi uomini non siano mai definiti per quello che sono e loro mai etichettati per quello che fanno. Chi palpa il culo, le tette e infila le mani tra le cosce di una che non gradisce affatto, al punto da trascinarlo in tribunale, dovrebbe essere considerato un porco. Punto e basta. Non un immaturo. Non dovrebbe avere alcuna attenuante e giustificazione. Oggi invece abbiamo addirittura un’assoluzione giudiziale. Che altro non è che un punto a favore di quegli uomini che ancora si prendono un sacco di libertà nei confronti delle donne. E alcuni, non si fermano alla toccatina libidinosa ma continuano, insistono e a volte i loro comportamenti degenerano.
Allora, signor giudice, se una donna non avesse lo stesso senso dell’humor di alcuni uomini e non volesse le dita di un uomo tra i seni, come dovrebbe fare? Se una donna non volesse le mani di un uomo sul culo, come dovrebbe fare? Se una donna non gradisse le mani di quell’uomo tra le cosce, come dovrebbe fare?
Quale messaggio pensa che arrivi grazie a questa sentenza a tutti quegli uomini che credono ancora di poter disporre a loro piacimento delle donne? Quale messaggio pensa che arrivi a quelle donne che non osano denunciare i soprusi che subiscono, per paura di non essere prese sul serio?
Possibile che la dignità delle donne, il rispetto del loro corpo e della loro persona siano così difficili da accettare e affermare?
Marianna Maiorino
Ps. Dimenticavo, una donna a Latina è stata rinviata a giudizio per maltrattamenti al marito e rischia da 2 a 6 anni di reclusione perché non lavava, non stirava né cucinava per bene al marito. Che dire, il varco spazio temporale deve essere stato scoperto: Ben tornati nel medioevo!