IN OLANDA AGRICOLTORI, PESCATORI E VIGILI DEL FUOCO CONTRO IL GOVERNO GUIDATO DA MARK RUTTE

Almeno 30 mila i trattori che hanno occupato le strade olandesi direzione Aja, intasando 1136 km di strade. Così gli allevatori olandesi protestano contro le misure adottate dal governo Rutte.

Allineato con Bruxelles quanto a politiche ambientali,  il governo olandese ha imposto una riduzione del 30% del bestiame (suino, ovino e bovino)  ai propri agricoltori adducendo il fine di voler ottenere una riduzione, almeno del 40%, delle emissioni di azoto e ammoniaca degli allevamenti intensivi. Una riduzione così drastica e repentina che per molti allevatori si tradurrebbe nella perdita del lavoro, l’esproprio dei campi e degli allevamenti. Inoltre, a detta degli agricoltori, tale “politica” comporterebbe anche una riduzione significativa della quantità di cibo per la popolazione. E il messaggio gli agricoltori lo fanno arrivare forte e chiaro bloccando la distribuzione ai supermercati. Non solo, in segno del loro forte disprezzo per le politiche adottate hanno anche sparato letame sulla casa del Ministro dell’agricoltura Henk Staghouwer.

Ma non protestano solo gli agricoltori, alla loro rivolta si è aggiunta infatti quella dei pescatori a cui il Governo olandese avrebbe chiesto di adeguare i pescherecci, in caso contrario, il prossimo anno quando saranno messi in discussione i permessi di pesca, chi non sarà in regola non lo otterrà e non potrà quindi più lavorare. In tutta risposta i pescatori si sono uniti agli agricoltori e ad Harlingen hanno bloccato il porto con pescherecci da traino, sicché i traghetti per ore non hanno potuto raggiungere le isole di Terschelling e Vlieland.

E inoltre, ultima notizia, alle proteste si sono aggiunti anche i Vigili del fuoco.

Ciò nonostante il governo Rutte non si è mosso di un millimetro e insiste nell’ottenere l’obbedienza alle nuove disposizioni di politica ambientale. Non solo alle proteste il Governo ha risposto con una repressione dura che ha visto anche la polizia sparare contro un trattore e un poliziotto colpire una donna disarmata con un pugno al volto. Comportamento agghiacciante e inammissibile. Tutto è stato ripreso e quindi documentato dai telefonini.

Ma come è possibile che un Governo metta in atto politiche così tanto contestate? Probabilmente perché manca il totale dialogo tra Governo e soggetti che dovrebbero subire le nuove politiche ambientali. Cambiamenti così importanti dovrebbero essere innanzitutto concordati con chi li subisce, ottenuti con il rispetto e l’ascolto delle parti interessate e graduali. In altre parole cambiamenti di questo tipo dovrebbero essere frutto di intese ottenute con la diplomazia e quindi con un’attività prettamente politica che vede governo e popolo interagire per il bene comune, e non imposizioni calate dall’Unione Europea.