Rifiuta la mascherina in classe e perde la maturità con il 7 di media. La provincia di Pordenone torna a far parlare di sè, questa volta è il gesto di un giovane casarsese ribelle a finire nelle pagine della cronaca dei quotidiani.

L’intervista che potete ascoltare e vedere nel video qui sotto, è stata fatta al volo, con il telefonino, per strada. ero in corso Garibaldi e Enrico aveva da poco finito il suo intervento a WideLine Radio con Katia e Gio.

Enrico Centis

Enrico Centis, di Casarsa della Delizia, media del 7 all’Istituto Kennedy di Pordenone ha rifiutato di indossare la mascherina imposta per legge durante le 5 ore di lezione, comprese le ore di educazione fisica. E’ una misura antiscientifica” ha detto il ragazzo che, convinto delle sue ragioni, non ha fatto alcun passo indietro nemmeno davanti alla direttrice dell’istituto che non riuscendo ad ottenere da lui l’obbedienza alla norma ha chiamato i Carabinieri, “nemmeno avessi commesso un furto o un atto di vandalismo” “Mi hanno scortato fuori da scuola al pari di un delinquente” ha dichiarato il ragazzo in un’intervista rilasciata al quotidiano La Verità.

Per Enrico, che è stato sostenuto da un solo docente in tutto l’istituto, “ribellarmi è stato un atto di dignità“. E se pensiamo che la norma che obbliga l’uso della mascherina in classe è contenuta nello stesso decreto che stabilisce invece non si debba usare la mascherina in discoteca, al bar e  in palestra, tutti luoghi che i ragazzi frequentano, come dargli torto. Questo è sicuramente uno di quei casi , sempre più numerosi , in cui viene da chiedersi, quale sia la ratio della norma, quale la logica dell’obbligo.

Questa è una storia che farà ancora discutere posto che Enrico, seguito dall’Avv. Fusillo ha presentato diversi ricorsi.

Tutto questo come dicevamo è accaduto a Pordenone città che non è nuova a gesti di persone che cercano di far notare le incoerenze “del sistema”, vive infatti sempre a Pordenone, e il caso ha voluto che proprio mentre stavo intervistando Enrico stesse passando di lì, anche il dott. Fabio La Falce, il farmacista ospedaliero che il 15 dicembre 2021 con un gruppo di infermiere ed Os chiese di poter parlare con il direttore dell’Asfo (Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale) per capire come mai molti infermieri, medici e os non vaccinati continuavano ( e continuano tutt’ora) a lavorare in violazione della norma che ne prevede la sospensione ed altri invece , erano stati sospesi. Perchè questa differenza di trattamento? Quali i criteri seguiti per attuare quella che in tutta evidenza è una discriminazione? A queste domande il gruppo di sanitari, non hanno ancora ricevuto risposta. Nemmeno dai sindacati. E ancora La Falce è colui che il 24 maggio 2022 ha anche denunciato pubblicamente durante l’assemblea dell’ordine dei farmacisti di Torino la violazione dell’appropriatezza prescrittiva dei vaccini, da cui potrebbero derivare conseguenze gravi per medici e infermieri vaccinatori, che non avrebbero alcuno scudo penale dalla loro. Insomma la città è piccola ma la responsabilità e l’impegno civile non mancano.

L’intervista è stata fatta al volo, con il telefonino, per strada. ero in corso Garibaldi e Enrico aveva da poco finito il suo intervento a WideLine Radio con Katia e Gio.