Roberto Vannacci

Non è chiaro affatto quale fosse il messaggio che l’Unione Europea voleva mandare ma di certo è chiaro il risultato che ha ottenuto: una sceneggiata ridicola, tragicomica se non fosse grave, decisamente grave per modalità e toni assunti.

Sì mi sto riferendo al video della Commissaria Hadja Lahbib, che ha  diffuso un video grottesco dal titolo: “Cosa c’è nella mia borsa? Edizione sopravvivenza”. Un coltellino, una torcia, dei fiammiferi, medicine, contanti, questo l’elenco di cosa mettere nello zaino, fatto dalla commissaria, il tutto come fosse uno scherzo con tanto di musichetta alla Stanlio e Ollio in sottofondo. Quanto agli oggetti sarebbero, per la commissaria, strumenti che permetterebbero ai cittadini di sopravvivere in caso di guerra nucleare per 72 ore. A volte la stupidità è senza limiti, verrebbe da pensare. E lo hanno pensato in molti in tutta Europa.

Infatti l’assurdità della scena per fortuna non è passata inosservata, i più lucidi tra i giornalisti come Marco Travaglio a politici ancora non anestetizzati dal potere sono intervenuti.  Il primo a nord est a smascherare l’inadeguatezza di questa scenetta è stato l’eurodeputato Alessandro Ciriani, che sui suoi canali social, ha denunciato il carattere surreale e allarmistico della comunicazione europea. “Una trovata che trasuda ansia e allarmismo puro, mentre la Commissione spinge l’idea di un’Europa sull’orlo del collasso.” E ancora “Se quanto presentato è il lavoro della Commissaria responsabile della preparazione e della gestione delle crisi, da Friulano mi sento di affermare che tutto ciò deturpa lo spirito e le intenzioni che hanno invece originato la protezione civile post-terremoto nel 1976 in Friuli Venezia Giulia, un’iniziativa che doveva essere un simbolo di preparazione razionale e solidarietà, non di panico e paura infondate.”

L’onorevole avrebbe potuto visto quanto sta accadendo però chiedere anche lumi dei soldi, immagino pubblici, spesi dalla commissaria per un video così ridicolo. Magari è ancora in tempo.

Claudio Borghi intervistato da Radio Radio subito confessa invece che a vedere queste cose “Mi verrebbe voglia di andare a Bruxelles con un martello pneumatico” e buttar giù tutto. Nel suo piccolo anche Roberto Saviano interviene. In 15 minuti di pura noia, sottolineata dalle pose da grande pensatore, cadenzando una parola ogni 5 minuti, con tutta la sua buona volontà, pare abbia notato solo il contrasto tra la gravità del messaggio e la musichetta allegra in sottofondo mentre non si è accorto affatto delle ridicole indicazioni fornite dalla commissaria, non ha notato proprio nulla. E non ce ne meravigliamo.

Per fortuna sul punto, con il pragmatismo che lo contraddistingue, il Generale Roberto Vannacci, direttamente da Strasburgo, durante una seduta plenaria, ha fatto sentire la sua voce con un intervento fuor di metafora, in cui frase dopo frase ha infatti smontato l’idea ( decisamente cretina questo lo dico io) di un’Europa che vorrebbe  proteggere i cittadini con uno zainetto d’emergenza delle giovani marmotte mentre , e qui sono le parole di Vannacci, milioni di persone lottano (davvero)  per pagare le bollette e riempire il frigorifero. Persone che sì scappano, ha detto, ma da saccheggiatori, molestatori, stupratori, in gran parte immigrati clandestini che “a causa vostra -ha sottolineato- hanno iniziato a fare le scorrerie in Europa” e ancora ha aggiunto , dobbiamo “allenarci a sopportare il freddo perché l’energia costa sempre di più”. E ha chiuso guardando la commissaria Hadja Lahbib seduta a due passi da lui, dicendole, “tenetevi le vostre armi e i vostri zainetti e se volete fare qualcosa di buono sparite”. Come dargli torto?

Del resto l’Unione Europea si comporta sempre più come un capitano ubriaco marcio che dopo aver portato la nave alla deriva, ora, mentre affonda, ridacchiando e barcollando, distribuisce ai passeggeri ridicoli kit di emergenza.

La verità, a mio parere, è che l’unica vera catastrofe a cui stiamo assistendo è quella di un’Europa che ha perso sia la ragione che la rotta, sempre ammesso che vi sia mai stato un momento in cui avesse l’una e l’altra.

Ad Maiora … speriamo