Aleksandr Myasnikov, è un medico russo molto noto nel suo Paese. E’ cardiologo, capo dell’Istituto statale di bilancio della sanità della capitale, insignito dell’onoreficenza di dottore onorario della città di Mosca e anche conduttore televisivo e radiofonico per programmi sulla salute seguitissimi.

In merito ai casi di vaiolo che stanno facendo molto discutere, soprattutto perché si stanno diffondendo dove non c’è alcuna relazione ne’ con le scimmie (che pare non abbiano alcun nesso con il vaiolo ), nè coi ratti, il dottor Myasnikov nella sua pagina telegram ha postato queste sue considerazioni che riporto tradotte in italiano.

“Il vaiolo delle scimmie non scompare dalle notizie di prima pagina. Sono confermati già più di 200 casi in diversi paesi.
Ed è davvero strano…
Come malattia umana, il vaiolo delle scimmie è noto dal 1970, con focolai solo in Africa; in Europa e negli Stati Uniti si osservavano casi isolati, esclusivamente d’importazione.
Negli ultimi 5 anni erano stati segnalati solo 8 casi in Europa e negli Stati Uniti, tutti con una chiara tracciabilità dall’Africa (Nigeria).
E all’improvviso, più di 200 casi in luoghi diversi e, soprattutto, nessuna “traccia” dell’Africa, nessuno era andato da nessuna parte!
La maggior parte dei malati sono omosessuali, è vero, ma questo è soltanto un momento tecnico dell’infezione. Dopotutto, il vaiolo delle scimmie è molto riluttante a diffondersi da persona a persona: per via aerea (diventata a tutti familiare a causa del COVID) si trasmette solo con un contatto molto lungo e stretto (intimo). In termini di trasmissione dell’infezione, sono pericolose le bolle (eruzioni cutanee caratteristiche) che all’inizio compaiono solo all’inguine e sulla testa e poi si diffondono alle braccia e alle gambe.
Il contatto omosessuale è più traumatico del tradizionale (senza offesa!), quindi sono maggiori le possibilità di danneggiare una bolla e così infettarsi.
(A proposito, anche il rischio di trasmissione dell’HIV è più alto negli omosessuali. All’inizio, l’AIDS era chiamato “malattia delle quattro G – omosessuali, haitiani – dal luogo del debutto dell’epidemia – emofiliaci ed eroinomani” [in russo, rispettivamente, “Gomoseksualisty”, “Gaitjane”, “Gemofiliki”, “Geroin-narkomany” N.d.T.]).
Quindi chiamare il vaiolo delle scimmie “malattia a trasmissione sessuale” non è cor- retto (e, a proposito, le scimmie non hanno molto a che fare con tutto questo, il serbatoio principale del virus sono i roditori!)
Sono allarmato da quanto sta succedendo. Tutto ciò che sappiamo sul vaiolo delle scim- mie non si adatta a ciò che accade.
Sì, è vero che una volta l’80% dell’umanità era vaccinato contro il vaiolo (e questo vac- cino fornisce un’affidabile immunità incrociata per il vaiolo delle scimmie), mentre ora ne siamo rimasti meno del 30%. Sì, è vero che viaggiamo molto. Sì, è vero che sono di- ventati più frequenti i contatti stretti con gli animali selvatici (sono di moda i safari, ani- mali domestici e cibo esotico). Se consideriamo che ci sono stati 250 contagiati in diversi paesi, in diversi continenti, in 25 giorni, tra persone che non avevano neppure sentito parlare di Africa… qua c’è qualcosa che non va.
Grazie a Dio non ci sono ancora morti e, in generale, la letalità della varietà congolese del vaiolo [delle scimmie] è dell’1%, quella centrafricana del 10%”Dal 2020, a causa dell’aumento del numero dei candidati appartenenti al mondo della medicina, il comitato promotore ha deciso di separare la nomina dei finalisti nel campo delle scienze della vita da tutte le altre. In tal modo gli accademici onorari dal 2020 sono due.

Alcuni cenni sul dott. Mjasnikov: ha assunto rispetto alla pandemia una posizione non troppo “allineata” e per questo è stato criticato. Riteneva, in particolare, che i rischi originati dal virus SARS-CoV-2 non fossero così elevati come erano presentati, che le maschere forniscono una protezione estremamente limitata, ma creano contemporaneamente una “falsa sensazione di sicurezza”, che proteggere dal contagio mediante vaccinazione e isolamento fosse necessario soltanto per gli anziani, ecc. Per questo motivo fu pertanto inserito tra i finalisti per l’antipremio VRAL del 2021 ( VRAL è l’acronimo russo di un’immaginaria «Accademia delle scienze false e bugiarde», ma in russo “vral” significa anche “io mentii”. La nomina dei finalisti al titolo di “accademico onorario” è organizzata annualmente dal 2016, mediante votazione aperta su Facebook, VKontakte, ecc. sui candidati che chiunque può proporre su un apposito sito Internet, mentre la scelta finale del neo accademico è eseguita, mediante votazione pubblica, da una giuria nominata annualmente dal forum “Gli scienziati contro i miti” e composta da scienziati, divulgatori scientifici e giornalisti.

Se ci sarà una resurrezione oggi in questo mondo malandato, distopico e dispotico, sarà anche grazie a queste due donne, una russa e l’altra ucraina che insieme portano una croce carica di tanti significati: è la croce innanzitutto di una guerra ingiusta, come lo sono tutte le guerre, il cui conto questa volta lo stanno pagando le persone ucraine con la propria vita, il bene più prezioso. E’ la croce dell’intransigenza, dell’autoritarismo, delle dittature, delle lotte tra i presidenti degli Stati e delle loro logiche di dominazione e spartizioni dei mercati a qualunque costo, whatever it takes mi verrebbe da dire. E’ la croce delle fazioni dell’uno contro l’altro, tutti aggrappati alla propria ragione, che non c’è, perché in questa guerra nessuno ha ragione. Ci sono premesse, antefatti e conseguenze tutte cariche di errori, di responsabilità. Nessuno è innocente.

Rosy Bindi, politica italiana, ex ministro alla sanità e alle politiche della famiglia, solo per elencare alcuni ruoli assunti, in un recente intervento a 8 ½ su la7, è stata molto onesta, ha detto: “”Io ero parlamentare europea quando è crollato il muro di Berlino. Forse in quegli anni avremmo dovuto evitare di umiliare chi era uscito sconfitto. Noi avremmo dovuto dialogare, anche perché gli Stati Uniti non confinano con la Russia, noi sì”. Rosy Bindi si è anche espressa sul riarmo: “ci sono troppi che vogliono continuare questa guerra. Certamente non le vittime e nemmeno il popolo che sta soffrendo. Ma io non vedo alcuna negoziazione in vista. Le porte per gli ucraini saranno sempre aperte, ma le armi allungano il conflitto”.

Condivido le sue parole. Continuare a dare armi anche secondo me è sbagliato e molto, perché è una guerra piena di ombre, di notizie false, immagini false, narrazioni false, e già questo dovrebbe far fare a tutti un passo indietro. E’ una guerra poi in cui i nazisti di Azov, nazisti veri, non disadattati di quartiere, sono diventati, anche qui in Italia, eroi, cosa che mi pare abbastanza per far saltare sulla sedia chiunque e far dire basta a chiunque. Il nazismo lo abbiamo conosciuto, abbiamo visto cosa fa. Punto. Non ci possono essere assoluzioni mai, nemmeno perché lotta contro Putin, un dittatore, aggressore, responsabile per aver invaso un paese. E ancora, se da una parte c’è chi ha torto , dall’altra, c’è chi ha perso il senno: a partire dal Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden che come un ubriaco al bar dà del macellaio al Presidente Russo e poi si permette di dire che “quell’uomo non può stare al potere”. Quell’uomo al potere, Putin, non è un problema del Presidente degli Stati Uniti, a cui qualcuno dovrebbe ricordare che se Putin comanda in Russia è un problema del popolo russo non suo. Il suo problema dovrebbe essere invece “quello di togliere il sonaglio alla tigre” posto che sono loro (Usa e Nato) ad averglielo messo. Biden dovrebbe preoccuparsi di abbassare i toni e cercare un dialogo, mentre sta solo buttando benzina sul fuoco. A che pro? Non avrà forse ragione Marco Travaglio, quando dice in questa guerra “ci sono gli invasori, gli invasi e gli invasati. Gli Usa stanno sabotando la pace per sporchi interessi.”?

E infine, una delle cose che leggo maggiormente è che non ci sono altri mezzi per bloccare Putin che armare gli ucraini, perché non c’è altra via che le armi per ottenere la liberazione dell’Ucraina, ebbene innanzi tutto armando gli ucraini siamo finiti tutti in guerra, fornire armi vuol dire schierarsi e partecipare al conflitto senza che nessuno, tra l’altro, abbia chiesto a noi cittadini se eravamo d’accordo. Detto questo aggiungo anche ed è la parte che reputo più importante, che se ragioniamo ancora così l’uomo resterà per sempre un animale* perché come tutti gli animali usa ancora nel 2022 la lotta/guerra per ottenere territori e/o prede quando invece a distinguerlo dagli animali dovrebbe essere la parola e quindi la capacità, con il dialogo, di modificare gli eventi. Oggi, giorno di Pasqua, voglio ricordare che in croce infatti c’è finito proprio il logos, ovvero il verbo, la parola così è chiamato il Cristo, nella Prima lettera di Giovanni e nel Libro dell’Apocalisse. Ecco speriamo oggi vi sia davvero la sua resurrezione.

* Gli animali sono comunque migliori dell’essere umano sempre, perchè non arrivano a compiere gli orrori cui è capace l’essere umano, che è e resterà sempre insuperabile nel suo essere disumano.

INTERVISTA integrale a Davide Ruggi- CEO “Innse-Berardi RU”

Mentre ero in ferie ho deciso di fare un viaggio virtuale a Mosca e sono andata a trovare un amico che vive lì dal 1988. Ve lo presento si chiama Davide Ruggi, è stato responsabile della Montedison fino al 2001 e oggi è CEO “Innse-Berardi RU”.

Con questa intervista volevo capire come stanno vivendo in Russia questo momento storico sia gli italiani che vivono lì – considerate che più di 700 aziende italiane operano in Russia- sia come stanno reagendo i russi alle sanzioni e al clima russofobo che si sta diffondendo a causa del conflitto in Ucraina che vede la Russia come stato aggressore.

Lago dei cigni, compositore Cajkovskij, russo. E già.

Fermato il balletto in programma su ordine di Kiev . Il corpo di ballo era ucraino. Il teatro obbedisce. Vicenza obbedisce. L’Italia obbedisce.

E questa sarebbe la l“sensibilità”che dobbiamo al popolo ucraino? Questi sarebbero i passi verso la pace? Questo ci insegna la “cultura”, il “fare cultura”?

A me questo pare un “genocidio culturale” , eliminiamo la cultura russa, per eliminare la Russia. Funziona davvero così? Scrittori, autori, compositori, cantanti, attori, russi sono Putin e vanno quindi eliminati? Cancellati?

Ma è questo che la mia cultura, italiana e cristiana, mi ha insegnato? No signori Non è questo. Dove sono finiti quelli che urlano “Nessuno tocchi Caino”. Tutti muti oggi?