Per i partiti non allineati al sistema, quelli nati in risposta alla gestione (pessima) della pandemia della vecchia politica l’unica soluzione di arrivare nelle schede elettorali degli italiani, visti i tempi strettissimi ( si andrà a votare il 25 settembre), pare sia quella di unirsi, attraverso un patto federativo.

La difficoltà per loro è quella di riuscire a raccogliere il numero di firme necessarie: 36.750 per la Camera e 19.500 per il Senato e con stringenti requisiti sui collegi.

Esentati dalla raccolta firme sono ad oggi solo le liste e i partiti che hanno costituito un gruppo in almeno una camera prima del 31 dicembre 2021, o che alle ultime elezioni abbiano ottenuto almeno un seggio, o che abbiano contribuito all’attribuzione di seggi per i propri alleati in una coalizione avendo più dell’1% (anche se meno del 3%).

In altre parole sono praticamente esentati tutti i partiti che hanno appoggiato il governo Draghi e comunque tutti i partiti che in un modo o nell’altro guidano questo paese da anni. Resterebbero esclusi quindi tutti i nuovi partiti, e il sospetto è che elezioni così vicine siano state programmate proprio per escludere il dissenso viene.. come diceva Andreotti a penar male si fa peccato ma spesso si indovina.

Che fare? L’unica soluzione che sarebbe segno di grande intelligenze e saggezza già proposta da molti cittadini, è quindi proprio quella di unirsi.

Ovvero, tutti i partiti nuovi, che hanno già nel dna molti punti in comune, potrebbero presentarsi uniti alle elezioni creando un patto federativo: “ Se c’è volontà di dare una risposta alla richiesta di unione degli italiani, ci si siede ad un tavolo e si trova un accordo, anche senza rinunciare alla propria identità, con un patto federativo” fanno  sapere Erich Grimaldi presidente di UCDL e Olga Milanese del Comitato Referendum No Green Pass.

L’avv. Grimaldi con il suo gruppo ha infatti lanciato l’invito ad unirsi a tutte le forze antisistema e la risposta, fa sapere  “è stata entusiasta”.

È evidente che la presenza dei principali gruppi che intendono concorrere alle elezioni è indispensabile per attuare quella unione che il Congresso si propone come scopo. Alcuni tentano di giustificare la propria defezione adducendo motivi francamente inconsistenti. Se c’è volontà di dare una risposta alla richiesta di unione degli italiani, ci si siede ad un tavolo e si trova un accordo, anche senza rinunciare alla propria identità, con un patto federativo.” fanno sapere Erich Grimaldi presidente di UCDL e Olga Milanese del Comitato Referendum No Green Pass che hanno firmato una nota congiunta nella quale scrivono anche “Le firme, uniti, si raccolgono in un quinto del tempo che sarebbe necessario a ciascuno procedendo singolarmente. Ma Aggiunge per far questo bisogna avere a cuore il bene degli italiani…”

L’evento si terrà domani 30 luglio 2022, dalle ore 10, in Roma alla Villa Barberini, via Bertoloni n. 45, “con tutte le forze che hanno aderito, i movimenti ed i gruppi che hanno lottato in questi due anni al fianco delle persone perseguitate dalle misure governative, che hanno la reale percezione della sofferenza dei cittadini e che sono, quindi, realmente portavoce delle istanze della popolazione.”

Di certo presentarsi uniti lasciare da parte i personalismi e l’ego, a fronte di tutto quanto ha esibito la politica italiana negli ultimi anni sarebbe già una bella vittoria per questi neo partiti che, se consapevoli del loro potere , oggi potrebbero rappresentare davvero il meteorite che fece estinguere i dinosauri…

AD MAIORA