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“E’ l’attivazione simultanea di due o più sensi, dal greco syn-aisthèsis che vuol dire appunto «percepire insieme, sentire insieme». Inizialmente si pensava fosse esclusivamente un espediente linguistico usato da scrittori e poeti per creare immagini efficaci accostando parole che appartengono a generi sensoriali diversi. In effetti con questa tecnica sono stati creati versi sublimi, pensate alla potenza e all’intensità dell’immagine del cielo notturno di Pascoli, in cui le stelle, come lacrime, scivolano giù («il pianto di stelle» –X agosto); al dolore straziante che in Quasimodo è “[al] l’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo…”(S. Quasimodo, «Alle fronde dei salici»); e ancora a Dante, che fece grandissimo uso della sinestesia, già nell’Inferno, dove nel primo canto leggiamo: “…che venendomi ‘ncontro, a poco a poco| mi ripigneva là dove ’l sol tace…”. Ma in realtà tutti i grandi poeti e anche quelli meno grandi o semplicemente ancora sconosciuti hanno fatto e fanno ricorso a questa preziosa figura retorica. Quel che qui ipotizziamo, alla luce di tutto quanto abbiamo sin qui esposto, è che dietro questi giochi linguistici possa in realtà esserci qualcosa di più.. “
Quanti sono i sensi?
L’uomo per interagire con la realtà nella quale è inserito ha a sua disposizione un sistema sensoriale costituito da forme di percezione differenti.
Un tempo si pensava che i sensi fossero solo 5: udito, vista, olfatto, tatto e gusto. Oggi questo elenco non è più riconosciuto come esaustivo e le forme di percezione riconosciute sono di numero ben più elevato, anche se non c’è uniformità di giudizio sul numero effettivo.
Alcuni scienziati, infatti, affermano che i sensi siano nove, altri dodici e altri ancora addirittura arrivano a contarne ben ventuno. Quelli sui quali c’è un accordo pressoché unanime oltre ai cinque noti, sono: il senso del calore, del movimento, del dolore e della coscienza corporale che riguarda la capacità di sentire dove siano le parti del corpo anche senza vederle. Alcuni, ma non c’è neanche in questo caso, accordo sul punto, parlano anche di senso della sete e della fame, nonché di senso dell’Io.
L’argomento è molto affascinante
Le ricerche su come funzioni la percezione umana, seppur facciano ogni giorno grandi progressi, sono ancor ben lontane dal poter spiegare definitivamente il funzionamento del cervello umano. Per quanto riguarda la sinestesia poi, la sua scoperta è relativamente giovane e quindi è ancora un universo tutto da scoprire.
Io, per qualche ragione che rivelerò più avanti, mi sono molto appassionata all’argomento e ho iniziato una mia ricerca. Ho raccolto gli studi condotti sino ad oggi sulla sinestesia e ho cercato di comprendere il legame tra arte e scienza, tra capacità creativa e capacità cerebrali… il risultato del mio lavoro è tutto qui ne IL CANTO DELL’ARCOBALENO: la sinestesia, un libro che vi trasporterà nel mondo dei sensi, non uno alla volta però, tutti insieme…