Manifesti “no vax” (così li definiscono i vari giornali e mezzi di informazione), sono comparsi in diverse zone di Trieste, suscitando l’indignazione del Partito Democratico (PD). Ma pensa un po’ proprio loro si indignano. Nello specifico, la segretaria regionale del PD Friuli Venezia Giulia, Caterina Conti, e la segretaria provinciale del PD di Trieste, Maria Luisa Paglia, hanno condannato le affissioni, esprimendo preoccupazione per il “messaggio disinformativo che, a loro dire, rischia di minare la fiducia nella scienza e nei vaccini”. Ma cosa sfugge a queste esponenti politiche? La fiducia nei vaccini è stata compromessa principalmente dalle reazioni avverse e dall’atteggiamento autoritario, antidemocratico e antiscientifico adottato dai governi Conte e Draghi. E adesso, a fronte di richieste di spiegazioni, e indagini, preferendo la via facile, si affrettano a condannare chi chiede approfondimenti e chi esprime opinioni diverse dalle loro. Invece di impegnarsi a fare chiarezza sulle morti improvvise che stanno colpendo molti giovani e partecipare quindi a scrivere la verità, preferiscono condannare chi legittimamente chiede delle indagini. Gli attaccano la targhetta di “no vax” e si tolgono il problema di dare delle risposte. Beh non funziona così signore che usate un aggettivo per qualificare il vostro partito, ignorandone le applicazioni pratiche.

A fronte di tutte le morti improvvise a cui stiamo assistendo quotidianamente, in particolare di giovani è fondamentale e serio promuovere ricerche approfondite e autopsie (vere) per comprendere quanto le morti improvvise, gli ictus e gli altri eventi avversi siano riconducibili (o meno) ai vaccini a mRNA. Solo attraverso un’analisi trasparente e scientifica potremmo ristabilire la fiducia nella medicina e garantire la sicurezza della popolazione. Solo con la verità ricostruiremo la fiducia. Anche perchè, ma forse alle esponenti pd è sfuggito, o considerano troppo da no vax avere dei dubbi e porsi delle domande, ma qualunque sia la causa alle signore è sfuggito, che anche le autorità sanitarie hanno riconosciuto i rischi associati ai vaccini a mRNA. Ad esempio, l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha evidenziato il rischio e ammesso le morti a causa di miocardite e pericardite dopo la somministrazione dei vaccini Comirnaty e Spikevax, soprattutto nei giovani maschi dopo la seconda dose. Paesi come Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia hanno sospeso l’uso del vaccino Moderna per determinate fasce d’età a causa di preoccupazioni legate a infiammazioni cardiache.  E ancora , sono stati segnalati casi di tiroidite subacuta e sindrome di Guillain-Barré, in seguito alla vaccinazione con vaccini a mRNA. Senza parlare dei danni fatti da Astrazeca, non a caso tolto dal commercio. La letteratura scientifica poi, è inabissata di studi che concludono affermando la cancerogenicità dei vaccini, e i danni al sistema immunitario, danni all’udito e alla vista. Di questo le signore non si indignano? Non sarebbe forse più serio e responsabile avviare una campagna di sorveglianza continua e di studi approfonditi per accertare concretamente e nel tempo la sicurezza dei vaccini?

Sarebbe essenziale invece che le istituzioni sanitarie e politiche collaborassero per monitorare e valutare attentamente le reazioni avverse, fornendo supporto alle persone colpite e garantendo una comunicazione trasparente con il pubblico. Come mai i politici come queste signore non menzionano mai, le persone che hanno perso la vita a causa della vaccinazione o quelle che hanno perso la salute? Non comoda? Tante o poche che siano queste persone affidandosi alla scienza hanno perso le cose più importanti che un essere umano può avere: la vita e la salute. Possibile che nessun politico abbia il coraggio di dedicare loro una parola? Dov’è l’empatia di cui si riempiono tanto la bocca in campagna elettorale? Dopo sinergia e resilienza oggi la moda impone, a parole si intende, l’empatia. Ma sanno almeno cos’è?

A mio avviso, solo attraverso un approccio basato sulla scienza, quella vera, onesta, che ha il coraggio, quando è il caso, di ammettere i propri errori e correggersi, e sulla capacità di sentire e comprendere le difficoltà e le esigenze degli altri, potremmo affrontare le preoccupazioni legate alle vaccinazione, e a una sanità che fa acqua da tutte le parti. Chi fa politica dovrebbe saper ascoltare e dare risposte serie. Dovrebbe.

Ad maiora semper e nonostante tutto

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ps. Stefano Puzzer vs Stato 2-1

Il 19 luglio scorso il giudice Paolo Ancora del Tribunale del Lavoro di Trieste ha respinto il ricorso che l’avvocato Mirta Samengo ha redatto in difesa di Stefano Puzzer, l’ex portuale che si è battuto contro il green pass, sino ad essere licenziato dall’Agenzia del Lavoro Portuale il 16 aprile 2022, proprio per non averlo voluto usare. E’ solo il primo grado ben inteso, la giustizia ne prevede altri due e può quindi ancora tutto cambiare.

Ma intanto, in questa intervista casalinga, nel senso di “fatta in casa” , con Stefano Puzzer commentiamo l’esito del ricorso ma cerchiamo anche di capire cosa sta accadendo in questo strano mondo. Di sicuro c’è il fatto che stiamo vivendo tempi difficili, in cui  il famoso “Stato di Diritto” è ormai evidente,  è stato violentato ferocemente proprio dallo “Stato”: i giudici chinano il capo alla politica e soprattutto hanno “dimenticato” i principi fondamentali della carta costituzionale, i politici sono sempre meno interessati al benessere del popolo ( lo saranno mai stati poi?) e comunque sono sempre più ingordi di ruoli e denaro, poi  tra informazione e propaganda non c’è quasi più distinzione , salvo qualche caso rarissimo. E poi c’è il popolo, ci siamo noi, sempre più pigri, sempre meno cittadini. Sempre meno attenti, che non facciamo più domande e tanto meno pretendiamo delle risposte, e comunque sempre meno disposti a perdere quel poco che abbiamo per far valere il tanto che invece ci appartiene , che ci è stato tolto, sfilato dalla mano di un “mariulo”, sì, ma istituzionalizzato.

Stefano Puzzer in questa intervista parla sempre con il suo modo pacato e diretto, con la sua semplicità con la quale è riuscito a far tremare il potere al punto che questo ha dovuto mostrarsi per quello che è, reagendo con la violenza. Nelle piazze di cittadini che manifestavano pacificamente, lo Stato ( la Polizia per lui), è stato violento e ha violentato davanti a tutte le telecamere la libertà di manifestazione del pensiero. Quel 15 ottobre 2021 allo Stato è caduta la maschera, così come è caduta una seconda volta, il 15 dicembre 2021 a Pordenone quando gli è stato inflitto il daspo, poi revocato con una sentenza magistrale, e poi una terza, a Roma per l’altro Daspo. Tutti episodi che hanno permesso di spogliare lo Stato, mostrandocene il vero volto. Stefano Puzzer , i portuali e il dissenso che sono riusciti ad unire, hanno segnato una linea nella storia italiana che ancora in molti non capiscono, ma, vi garantisco sarà proprio da quella linea che ripartirà un futuro migliore per la nostra Italia.

Adesso vi lascio all’intervista all’ uomo che non si è arreso, e che non si arrende, a un uomo che ci sta ricordando il valore della vita, della libertà, e della giustizia.

Vi lascio all’intervista con Stefano Puzzer

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