Meta ha annunciato che inizierà a utilizzare i dati pubblici degli utenti europei per addestrare la propria Intelligenza Artificiale. L’attività riguarderà post, commenti, contenuti e interazioni condivise pubblicamente su Facebook e Instagram, mentre resteranno esclusi i messaggi privati. Gli utenti dell’Unione europea sopra i 18 anni riceveranno notifiche via app o email per essere informati sull’inizio delle operazioni e sul tipo di dati coinvolti.
La società fondata da Mark Zuckerberg spiega che questa raccolta servirà a “migliorare l’esperienza utente” e a rendere l’IA più sensibile alle culture europee. Parole vaghe per non dire vuote. Cosa vuol dire migliorare l’esperienza dell’utente? Lo stabilisce lui cosa migliora la mia esperienza? E queste sono solo alcune osservazioni, in realtà gli interrogativi sono molti e seri.
“Il vero problema è la trasparenza,” afferma Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy. “È fondamentale che gli utenti comprendano fino in fondo cosa sta accadendo ai loro dati. Anche se si parla di contenuti pubblici, il modo in cui questi vengono rielaborati da un’intelligenza artificiale può generare profili, analisi predittive e automatismi non sempre controllabili”.
Anche l’avvocato e docente di diritto della privacy Ginevra Cerrina Feroni sottolinea che “il consenso deve essere libero, specifico, informato. La semplice pubblicazione di contenuti non può essere interpretata come un assenso implicito a fini di addestramento IA. Serve un reale meccanismo opt-out chiaro ed efficace, accessibile a tutti.”
Meta assicura che ci sarà un modulo facile da compilare per opporsi all’uso dei propri dati. Ma c’è chi teme che l’accesso a questo modulo possa risultare poco visibile o complicato da raggiungere. “È una strategia nota: rendere teoricamente possibile il rifiuto, ma di fatto difficile da esercitare,” avverte il professor Stefano Quintarelli, esperto di regolamentazione digitale. “È l’illusione del controllo.”
In parallelo, oltreoceano, Meta è sotto processo a Washington per presunto comportamento anti-concorrenziale, a causa delle acquisizioni di Instagram e WhatsApp. Un’ombra pesante che si riflette anche sulla fiducia degli utenti.
La mia opinione personale? Questa mossa di Meta non lascia un buon sapore. L’idea che un algoritmo si nutra dei nostri contenuti pubblici, anche se teoricamente accessibili, crea un senso di invasione silenziosa. Un conto è condividere qualcosa con un pubblico umano. Un altro è offrire, consapevolmente o meno, materia prima a una macchina il cui scopo finale resta oscuro. Perchè dobbiamo nutrire le macchine con i nostri dati? Questa situazione porta la mia mente al film Matrix, in cui gli esseri umani servivano solo per nutrire le macchine , la nostra essenza vitale era il loro nutrimento. Oggi capisco di più quel film, altro che fantascienza, una terribile realtà, in cui la nostra opinione tra l’altro non la chiede nessuno e per difenderci, ci viene dato in mano un modulo. Da trovare. Da capire. Da compilare. E poi chi ci garantisce che non useranno i nostri dati comunque?
Marianna Maiorino, giornalista, saggista e ricercatrice, autrice de“Il canto dell’arcobaleno: la sinestesia”,ti condurrà in un viaggio straordinario tra scienza e antichi saperi, là dove il visibile si intreccia con l’invisibile e il pensiero stesso diventa potere. Ad aprire il varco, come nei suoi seminari, sarà il misterioso Ermete Trismegisto, l’Iniziato per eccellenza, il Custode di un sapere ancestrale che riecheggia da oltre 5000 anni in ogni cultura con nomi diversi. Quali segreti sulla natura della realtà ci ha lasciato? Quali connessioni nascoste legano le leggi della fisica quantistica alla saggezza dei tempi antichi?
Attraverso un dialogo tra scienza e tradizione esoterica, la relatrice condividerà le sue ricerche e ti guiderà nell’esplorazione profonda dell’energia nelle sue molteplici forme, svelando i legami tra frequenze, vibrazione e coscienza. Dalla medicina quantistica al potere trasformativo del pensiero, preparati a mettere in discussione ciò che credi possibile. Perché la realtà, forse, è molto più malleabile di quanto immagini.
“Siamo dotati di un computer quantistico straordinario: la mente umana.
Impariamo ad usarlo consapevolmente.” – Marianna Maiorino
Il seminario si divide in due parti : 🔹 Parte Teorica – Dalla saggezza antica alla fisica quantistica: il dialogo tra scienza e spiritualità. 🔹 Parte Pratica – Tecniche ed esercizi per dominare la mente, trasformare le emozioni e progettare la propria realtà.
Una decisione senza precedenti: il Tribunale del lavoro di Reggio Emilia ha emesso una sentenza che potrebbe avere implicazioni su scala nazionale, aprendo un nuovo fronte nella responsabilità istituzionale per i danni da vaccino. Il caso riguarda un uomo che sostiene di aver subito gravi danni alla salute a causa del vaccino anti-COVID-19 e che ha quindi chiamato direttamente in causa il Ministero della Salute e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Il giudice del lavoro, la dott.ssa Elena Vezzosi ha accolto la richiesta. L’udienza è fissata per il 9 settembre 2025.
Se in passato le azioni legali per danni da vaccinazione, come accaduto già negli anni ’90 con i casi di danni da vaccino antipolio, vedevano come imputate le Aziende Sanitarie Locali (ASL), oggi lo sguardo si sposta su chi ha imposto la vaccinazione senza adeguate garanzie per la tutela della salute pubblica. Una scelta che potrebbe costituire un precedente di grande rilevanza giuridica.
Altro caso emblematico è quello di Ferrara, emerso grazie a un articolo del quotidiano La Verità del 7 febbraio scorso, che racconta di un uomo di 75 anni, affetto da sindrome di Guillain-Barré e grave neuropatia a causa della vaccinazione anti-COVID-19, seguito dall’Avv. Andrea Montanari, l’uomo ha citato in giudizio l’ASL locale chiedendo un risarcimento di 350.000 euro, mentre la Commissione Medica Ospedaliera (CMO) di Padova gli aveva riconosciuto un indennizzo bimestrale di 1.700 euro. In sintesi, per chi fatica ancora a comprendere la portata di queste situazioni: a causa di un vaccino imposto, si può rimanere invalidi a vita, perdere la possibilità di lavorare e vivere in autonomia, ricevendo in cambio della propria salute e del proprio sacrificio 850 euro al mese.
Infatti per quanto la legge 210/92 preveda indennizzi per chi subisce danni irreversibili da vaccinazioni obbligatorie, gli importi riconosciuti risultano irrisori, ridicoli anzi, rispetto alla gravità delle conseguenze. Una cifra che sembra dimostrare la scarsa considerazione per la salute e la vita dei cittadini.
La decisione del giudice di Reggio Emilia di coinvolgere direttamente il Ministero della Salute e l’AIFA potrebbe segnare una svolta storica nella responsabilità istituzionale. Perché pone l’accento non solo sulla necessità di risarcimenti più equi e adeguati per le vittime, e potrebbe anche essere l’occasione per far riflettere su un tema più ampio: la gestione di una campagna vaccinale condotta senza le dovute cautele, ignorando le differenze biologiche tra i soggetti e le potenziali reazioni avverse. “Perché la salute non può essere una scommessa”, come affermava il dottor Albert Schweitzer, medico, filosofo e musicologo, vincitore del Premio Nobel per la Pace nel 1952. “Il rispetto per la vita dovrebbe guidare sempre le scelte della società.” E aggiungo io, la giustizia non può restare sorda di fronte a chi ha pagato il prezzo più alto. Ad Maiora
Quello che state vedendo non è un gioiello, è molto di più ed ha un valore inestimabile: quello di partecipare alla creazione della vita. Si chiama Laminina e quando ho scoperto cosa fosse e quale la funzione di questa struttura magnifica sono rimasta stupefatta: “Dio che meraviglia, ma davvero questa cosa è dentro me?” E sì, è dentro tutti noi. Ma facciamo un passo indietro.
Durante le conferenze in cui parlo dell’acqua, spesso cito il prof. Emilio Del Giudice, come potrei non farlo?! Del Giudice in una delle sue affermazioni paragona l’essere umano a una pozzanghera, questa cosa mi ha sempre molto colpita tant’è che la ricordo sempre, e infatti non solo siamo composti a livello molecolare per oltre il 90% di acqua, ma anche gli stessi elementi presenti in una pozzanghera si trovano dentro di noi. Ma mentre noi conteniamo in una forma l’acqua e in una struttura, la pozzanghera no. Come mai? Ecco, questo Emilio Del Giudice non lo diceva – che io sappia – ma adesso l’ho capito: noi abbiamo la Laminina.
Cos’è dunque e che ci fa dentro noi?
La Laminina è una proteina che tiene collegata tutta la struttura delle cellule umane. Nei libri di scienza leggiamo che è una “proteina fibrosa contenuta nella matrice extracellulare, e svolge il ruolo di collante che tiene insieme le cellule e il tessuto umano. Senza questa proteina, il corpo umano (membra, organi interni, pelle, ossa, muscoli, etc.) cadrebbe letteralmente a pezzi. Le Laminine sono dunque il terreno nel quale si sviluppano e si muovono le cellule; ne consegue che un peggioramento della produzione delle Laminine può portare verso un’alterata architettura tissutale, a scapito di un “sano equilibrio fisico/mentale/emozionale”.
Quindi collega e unisce, e senza di lei saremmo… una pozzanghera appunto. Ma arriviamo alla forma , quella di una croce, simbolo di Cristo. “Noi apprendiamo per mezzo della croce, la cui forma si distribuisce in quattro, che Colui che vi fu appeso è Colui che collega e adatta tutte le cose a se stesso” scrisse Gregorio di Nissa, uno dei Padri della Chiesa vissuto tra il 335 e il 395 circa d.C.
Il Dr. Fazale Rana, biochimico, osservando la forma a croce della Laminina pare abbia affermato: “Ci sono molti modi più sostanziali per utilizzare la biochimica: discutere della necessità di un Creatore. Sono diventato un cristiano quando studiavo la biochimica. La cellula nella sua complessità, l’eleganza, la raffinatezza e l’inadeguatezza degli scenari evolutivi sul conto dell’origine della vita, mi hanno spinto a concludere che la vita deve derivare da un Creatore”.
La croce come simbolo universale di connessione
Ora, a onor del vero, il simbolo della croce è antichissimo, ben antecedente a Cristo. Era usato in culture antiche quali quelle dell’Egitto, della Cina, del Messico, dei Celti, del Tibet, dell’India, degli indiani d’America. Inoltre, è presente nel cerchio e nel quadrato: ne è lo scheletro, in un certo senso, che ne permette la creazione. La croce rappresenta l’unione tra opposti – cielo e terra, spirito e materia, visibile e invisibile – e diventa un archetipo di equilibrio e integrazione.
La forma e la funzione della materia
La Laminina, con la sua forma cruciforme, sembra suggerire che le forme abbiano un potere organizzativo sulla materia. In geometria sacra, la croce è una matrice fondamentale: ordina il caos e rende possibile la creazione. Allo stesso modo, la Laminina “ordina” il caos cellulare.
La croce come nodo energetico
Nelle tradizioni esoteriche, la croce è vista come il punto di incontro delle energie cosmiche. La fisica moderna, studiando i campi di forza, rivela schemi di nodi e reti che richiamano le strutture cruciformi. Forse, la Laminina è una manifestazione microscopica di un principio universale? L’intersezione genera forza, coesione e vita?
La croce e il ciclo del sacrificio e della rigenerazione
Da ultimo, non è forse significativo che la croce, simbolo del sacrificio di Cristo, sia anche simbolo di rigenerazione? In biologia, il costante sacrificio delle cellule vecchie per crearne di nuove è un ciclo continuo reso possibile dalla Laminina. La croce, allora, tiene insieme il corpo umano in un continuo processo in cui vita e morte si alternano, si ripetono grazie a un modello, una matrice, che onnipresente “informa” la materia. Queste riflessioni mi fanno venire in mente Sant’Agostino, che affermava:
“Nell’amore ci sono due cose: amare e unirsi all’amato.”
Mi chiedo dunque: le forme, sono solo “forme” o hanno un potere, un’intelligenza intrinseca? Forse, a livello biologico come a livello simbolico, non è la croce a insegnarci che la vita è unione? Come scrisse Simone Weil, ‘L’amore di Dio è la croce: essa tiene insieme il mondo.’
L’essenza della Laminina è dunque l’amore di Dio in noi?
ma quest’anno consentitemi di farli in particolare a chi lotta, a chi tiene alta la testa e stretti i propri valori anche di fronte a un potere che, per alimentare se stesso, schiaccia chiunque osi ostacolarlo. Un potere ignorante, autoreferenziale, misogino e brutale, che si regge sulla moneta dello scambio di favori e posti di lavoro per garantirsi il dominio e la sopravvivenza.
Auguri anche a chi incarna quel potere: sappiate che la soglia tra la vita e la morte non è lontana, e a qualcuno, prima o poi, dovrete rendere conto. Quel giorno non sarà per voi un bel giorno.
E auguri anche a chi dovrebbe intervenire e invece preferisce i vantaggi elargiti abbondantemente all’accondiscendenza. La vergogna, sappiate, è già dalla vostra parte. Quando la sentirete, sobri dalle cariche che ricoprite ingiustamente, anche per voi quel giorno non sarà un bel giorno.
Infine, auguri a chi subisce tutto questo senza arrendersi, a chi continua a credere nella dignità, nel merito, nel valore delle persone, nel rispetto delle idee altrui, a chi sa amare gli altri semplicemente per ciò che sono, e non per quello che possono “ricavarne”. Voglio concludere questi auguri con un pensiero per tutti: essere spettatori, non solo a teatro anche nella vita, ha un prezzo. Siate attori, prendete parte al cambiamento. Non restate a guardare queste persone distruggere il nostro mondo.
AD MAIORA OGGI PIU’ CHE MAI
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Tre ingegneri specializzati nella elaborazione dei dati statistici hanno studiato tutte le cifre relative alla mortalità in Italia rese note dall’Istat degli ultimi anni confrontandole con quelle del quinquennio 2015-2019; scopo, rispondere a una domanda molto seria: gli italiani stanno morendo di più da tre anni a questa parte?
Vi anticipo già che la risposta degli intervistati è purtroppo positiva: La mortalità non solo è aumentata generalmente, ma i giovani sono quelli che muoiono di più. Solo in Lombardia la mortalità delle adolescenti (quindi genere femminile) è aumentata del 60% . E poi nell’andamento dei numeri vi sono molte altre stranezze, tra queste la totale assenza dell’effetto Harvesting.
Ci spiegano i dati e le conclusioni a cui sono arrivati, Stefano Albertini ingegnere elettronico impegnato nel settore energetico e Giovanni Trambusti ingegnere elettronico che ha pubblicato più di 20 libri sulla Computer Graphics e oltre 300 articoli didattici su riviste di informatica nazionali. L’ing. Trambusti si occupa professionalmente dell’elaborazione di archivi informatici e della loro analisi statistica. Nella primavera del 2020 ha anche sviluppato un software per la rappresentazione grafica dei dati ISTAT, e successivamente dei dati europei e internazionali.
Eugenio Florean che è il terzo ingegnere del gruppo lo ascolteremo in un’intervista a parte.
Una puntata che aiutata a capire meglio un fenomeno che se allora era evidente oggi, a 16 anni di distanza è diventato anche preoccupante, e ciò in quanto oggi il cielo è quotidianamente invaso da queste scie, vedere il cielo terso è una rarità. Inutile dire che quando compaiono questi linee poco dopo il cielo diventa nuvoloso e comincia a piovere. A breve altri approfondimenti rimanete connessi con il mio canale telegram, e qui nel mio blog Mariannamaior.com
INTERVISTA di Marianna Maiorino A GIOACCHINO PAGLIARO, PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
Gioacchino Pagliaro è riconosciuto come il precursore della introduzione della Meditazione e delle pratiche di consapevolezza nelle Aziende Sanitarie. Le nuove teorie della fisica hanno cambiato radicalmente la concezione di materia, di spazio e di tempo, provocando benefiche ricadute sulla descrizione del mondo, dell’energia e della vita, ma è solo negli ultimi decenni che queste teorie, per merito di coraggiosi scienziati e clinici (e certamente l’autore è fra questi), iniziano ad essere utilizzate in biologia, in medicina ed in psicologia. In particolare Pagliaro sostiene che la guarigione sia un atto creativo, per la precisione afferma che «L’intenzione di guarigione è quell’atto mentale in cui la mente ordinaria, liberata dal suo abituale lavorio attraverso l’azione della consapevolezza, può penetrare nel campo quantico delle possibilità e creare la realtà desiderata, attivando all’interno dell’organismo processi di autoriparazione e di rigenerazione finalizzati alla cura e a rendere le cure mediche più efficaci, e si presenta come un’ulteriore opportunità per stimolare i malati a diventare soggetti attivi della cura e per rendere le cure mediche e psicologiche ancora più efficaci». Come diceva Ippocrate «Rallegratevi dei vostri poteri interiori, perché sono la fonte della vostra salute e della vostra perfezione». “Ad Maiora …in Salute”
Con questa intervista alla dott.ssa Paola Ponzo, psicologa e psicoterapeuta, professionista impegnata nel supportare i danneggiati da vaccino do inizio ad una nuova rubrica dal titolo “Ad Maiora In Salute“. Sono convinta che la medicina infatti sia arrivata ad un punto di svolta e sia il momento di parlare di tante cure e di supporti che le persone possono avere e di cui il “mainstream” non parla e non lo fa perché questi sistemi non sono redditizi per le case farmaceutiche e per il cosiddetto sistema sanitario posto in essere. Tra i grandi doni che abbiamo come esseri umani di sicuro c’è la mente , la nostra capacità di pensare e creare. Il potere della mente sarà qualcosa di cui parleremo approfonditamente. Oggi iniziamo con la dott.ssa Paola Ponzo a mettere in evidenza un grave problema quello dei danneggiati da vaccino, persone che dopo le inoculazioni, quindi no “novax”, hanno iniziato ad avere problemi fisici anche molto gravi a cui va aggiunta la frustrazione per essere stati vittime di una campagna vaccinale oltre che ricattatoria anche posta in essere in totale sfregio di ogni logica e considerazione scientifica. Le persone non sono state considerate in base alle proprie fragilità ma tutti sono stati vaccinati a prescindere ignorando l’individualità biologica. La dott.ssa Paola Ponzo ci racconta cosa stanno vivendo queste persone e soprattutto dà delle indicazioni per poter affrontare questo momento di crisi fisica e mentale per poterne uscirne migliori. “Ad Maiora … in Salute“. Ricordatevi che nel mio blog qui https://mariannamaior.com/donazioni/ potete darmi una mano con una piccola donazione per permettermi di continuare a offrivi il mio lavoro, ovvero interviste e articoli privi di censure, condizionamenti e pressioni. La libertà non è gratuita. Grazie
Nato il 3 luglio del 1971 #JulianAssange ha compiuto 52 anni. Da 4 anni, SENZA ESSERE STATO MAI CONDANNATO, è rinchiuso nella prigione di Belmarsh nel Regno Unito, una prigione di massima sicurezza, soprannominata la Guantanamo britannica. E’ stato incarcerato qui come se fosse il peggior terrorista sulla faccia della terra e invece è solo il più grande giornalista della storia recente. Il reato che gli è contestato è quello di aver rivelato i documenti segreti del governo a stelle e strisce dai quali emergono chiaramente i crimini di guerra compiuti dagli americani in Afghanistan e Iraq, inoltre Assange ha denunciato anche le torture operate sempre dagli americani a Guantanamo e in Iraq. Insomma ha osato togliere il velo e mostrare a tutti cosa fanno davvero gli americani quando dicono di esportare la democrazia.
Per aver fatto il suo lavoro, gli esportatori di democrazia e il loro tira piedi europei, lo stanno distruggendo in un carcere, gli hanno tolto la libertà e rovinato la vita. Tutti comportamenti che danno solo ulteriore prova, qualora ne servissero ulteriori, della veridicità delle scoperte di Assange.
Adesso la sua posizione è ancora più critica posto che è in bilico per l’estradizione negli Stati Uniti, già concessa dalle autorità del Regno Unito. Ma questa sarebbe un’ulteriore violazione ai diritti umani infatti non sarebbe possibile per legge estradare qualcuno in un luogo in cui la sua vita e la sua salute sarebbero messi in pericolo, e negli Stati Uniti con le carceri che hanno, e il livore nei confronti di Assange il peggioramento delle condizioni, già estreme , sarebbe una certezza.
Al di là di tutto aggiungo una cosa , guardiamo tutti questa foto, guardiamola bene , e al di là di ogni valutazione sulla condotta, che ricordo essere aver rivelato rivelato dei documenti segreti contenenti crimini commessi dagli americani, al di là di ciò, questo modo di ridurre una persona è degno di una umanità che si dica civile? Il carcere deve rieducare o torturare le persone? E dei crimini commessi dagli americani perché nessuno si indigna? Perché i Tribunali non agiscono nei confronti degli Usa? Perché c’è tanta indifferenza rispetto a una tragedia così grande sia rispetto alla posizione di Assange che rispetto alla vergognosa condotta degli Stati Uniti? Forza Assange che Dio ti stia vicino e ti faccia scoprire la forza inesauribile di chi vive nella verità e per la verità. L’inferno, ma quello vero, lo conosceranno i tuoi torturatori quando sarà il loro momento. Ps. Oggi la moglie di Assange, Stella Moris, è stata ricevuta dal Papa, ma non ne ha parlato nessun media.
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Dopo la dott.ssa Barbara Balanzoni e il dott. Riccardo Szumski, il 6 giugno è stata notificata la radiazione dall’ordine dei medici di Torino anche alla dott.ssa Silvana de Mari, medico specializzata in chirurgia generale, endoscopia dell’apparato digerente e in psicologia cognitiva. la dottoressa, ha esercitato come chirurgo presso diversi ospedali piemontesi e oggi, a fine carriera, è stata radiata dall’ordine presieduto dal sig. Guido Giustetto, per le sue opinioni contro i vaccini anti covid19 – e io aggiungo opinioni scientifiche perché motiviate e sostenute da studi scientifici – e per aver curato la covid19 con terapie non conformi ai protocolli di Stato, protocolli che – aggiungo sempre io – si sono ampiamente dimostrati inefficaci e dannosi come ha dichiarato lo stesso sig. Palù, presidente dell’Aifa, invitato da Bruna Vesta nella sua Trasmissione. In questa puntata di Ad Maiora parliamo della radiazione con la diretta interessata, la dottoressa De Mari e con il dott. Giuseppe Barbaro, Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia di un ospedale di Roma e il dottor Antonino Magistro presidente del Popolo di Italia e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Pro Veritate.
LA MALEDETTA PUNTURA DEL 1933
Sono voluta partire in questa puntata ricordando un fatto accaduto nel 1933 nel paese in cui vivo, Gruaro citato anche dalla Dott. De Mari sia nell’articolo che ha scritto, pubblicato su La Verità l’otto giugno sia nel post che ha fatto non appena ha saputo della sua radiazione. In quell’anno lo Stato fascista infatti impose ai bambini di Gruaro la vaccinazione sperimentale contro la difterite. In paese persero la vita 28 bambini. Il libro è stato stampato nel 2014 quindi ben lontano da quanto stiamo vivendo noi oggi, a scriverlo Dario Bigattin, che nella prefazione scrive “Il Regime, dopo aver impiegato tutta la potenza della sua forza persuasiva per imporre la campagna di immunizzazione, usa ogni mezzo, per evitare che il dramma si ritorca contro l’immagine salvifica del fascismo. Controlla molto bene l’informazione, punisce alcuni responsabili, ne promuove altri, ma soprattutto fa calare immediatamente il silenzio sulla vicenda”. Sono passati 90 anni esatti da allora eppure sembra oggi. Inutile festeggiare il giorno della memoria se poi non si capiscono queste analogie!
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“NON SARETE SOLI” ripetono le autorità a ogni catastrofe che viviamo noi cittadini sulla nostra pelle.
“NON SARETE SOLI” le stesse identiche parole ripetute a ogni disastro dalle stesse autorità che hanno contribuito a realizzarle con la loro inerzia e il loro menefreghismo.
E poi ci sono quelli come Prodi che su la Stampa si è lamentato perché la destra non vuole dare a Bonaccini il ruolo di commissario per la ricostruzione. Questo è il problema principe per loro. Io prima di lamentarsi tanto di una sedia, penso che Prodi &c. Dovrebbero preoccuparsi di chiarire semmai che ruolo Bonaccini ha avuto ( o meno) nell’incidenza dei danni con comportamenti omissivi etc etc … nell’attesa- perché sono cose lunghe in Italia dove la ricerca delle responsabilità è come la ricerca del sacro graal-sarebbe meglio penso trovare qualche altra persona magari con meno deleghe, più tempo per dedicarsi alla soluzione di un problema che richiede il tempo pieno, no sig. Prodi?
Detto questo NON SARETE SOLI mi riporta all’Aquila: 14 anni fa il terremoto, dopo 14 anni la città è ancora un cantiere.. NON SARETE SOLI.
Parole che ormai hanno perso ogni valore, pronunciarle dovrebbe se non altro far provare un certo imbarazzo a chi le dice ma a quanto pare no. Mi stupisce poi vengano anche riportate con tanto zelo dai media, a me oggi sinceramente suonano soprattutto offensive.
NON SARETE SOLI” mi suggerisce infine alcune domande : dove eravate in tutti questi anni? Alluvione dopo alluvione dove eravate? Perché trattate questa alluvione come fosse la prima , inattesa inaspettata, più unica che rara quando invece la memoria ci ricorda una sfilza infinita di alluvioni sempre più gravi, di volta in volta più gravi? DOVE ERAVATE NEL MENTRE? AD MAIORA
Un po’ di storia grazie al IL Foglio che ha pubblicato questo promemoria :
“Il 27 novembre 1949 in provincia di Ravenna il Senio rompe l’argine e allaga 2.200 ettari.
Il 5 dicembre 1959 a Sant’Agata in provincia di Ravenna il Santerno sommerge 3.300 ettari.
Il 27 dicembre 1961 il Marecchia in piena sbriciola il ponte di Santarcangelo di Romagna mentre vi passava un’auto; annegano le tre persone che vi erano dentro.
Autunno 1963. Frane e allagamenti in Romagna e in Emilia per le piogge torrenziali. In provincia di Forlì crolli a Bagno di Romagna, a Civitella Romagna (2 frane), a Predappio (5), a Premilcuore, Santa Sofia, Sarsina, Torriana, Verghereto. In provincia di Ravenna crollano terreni a Brisighella, con 11 frane tra le quali quella di Monticello che travolge anche la chiesa e la canonica di Monticino e lambisce il centro di Brisighella; ma anche a Casola (7 frane) e a Riolo Terme (4 frane). In Romagna le frane di quei giorni coprono in tutto circa 1.700 ettari.
Il 4 novembre 1966, mentre vanno sott’acqua Firenze e Venezia, il Senio tracima a Passo Donegallia e inonda 2.200 ettari.
L’anno 1973 è devastante. Dal 1° gennaio al 1° ottobre ci sono decine e decine di alluvioni in tutta la regione. Il 7 e l’8 marzo 1973 a Ravenna la rete di fossi non riesce più a smaltire l’acqua e sono allagati 20 chilometri quadri fra città e campagna. Il 27 settembre 1973 a Cesena il torrente Pisciarello allaga le campagne fra Ponte Pietra e Casone e interrompe la statale 304.
Il 19 agosto 1977 un nubifragio (non è ancora stata inventata la locuzione corriva “bomba d’acqua”) allaga Cattolica e San Giovanni in Marignano.
Nel 1978 crolla ancora la frana di Linaro, frazione di Mercato Saraceno (Forlì). Il paese si affaccia su uno sperone alto su un’ansa del torrente Borello; la parete verticale di roccia continua a cedere da secoli. Una parte dell’abitato fu sbriciolata nel 1819, poi attorno al 1955. Accadrà ancora.
Nella primavera del 1978 a Brisighella (Ravenna) in località Zattaglia la frana sul torrente Sintra si rimette in movimento e sprofonda nel letto del fiume; danneggia due case abitate e distrugge un capannone.
Nel marzo 1985 le piogge primaverili rimettono in movimento la frana di Case Gamberini a Bagno di Romagna, vicino al corso del Savio. I geologi classificano il fenomeno come “franamento di tipo rotazionale con colamento al piede”. Danni alle abitazioni, a un’osteria e alla provinciale 26.
Nel 1986 si risveglia la frana di Linaro, frazione di Mercato Saraceno. La pioggia battente sbriciola altre parti della parete di roccia; si sgretola e precipita la porzione di un cortile; parti di edifici restano sospese nel vuoto. A Pescaglia, in comune di Sarsina, il terreno smotta e danneggia diverse costruzioni; a rischio la statale 71 umbro-casentinese e la provinciale fra Sarsina e Ranchio. La rupe che sovrasta Torriana minaccia di cadere sulle case lungo la provinciale per Montebello.
Nel dicembre 1988 viene rinnovato secondo i nuovi criteri il censimento regionale del rischio idrogeologico. Sono 152 in 80 comuni i centri abitati da consolidare o addirittura da trasferire subito senza-se-e-senza-ma. In provincia di Forlì sono 22 gli abitati a rischio all’interno dei comuni di Bagno di Romagna, Cesena, Civitella, Coriano, Meldola, Mercato Saraceno, Montefiore Conca, Montegridolfo, Portico San Benedetto, Predappio, Santarcangelo, Santa Sofia, Sogliano al Rubicone, Torriana, Verghereto e Verucchio. In provincia di Ravenna sono a rischio 4 paesi nei comuni di Brisighella e Casola Valsenio.
Il 2 settembre 1989 un nubifragio allaga diverse zone del Ravennate e inonda la riviera fra Porto Corsini e Cervia.
La provincia italiana più colpita da frane e alluvioni è Cuneo. Gli eventi che hanno ucciso più persone sono un nubifragio nel Salernitano (297 morti fra il 25 e 26 ottobre 1954), la frana nel bacino idroelettrico del Vajont (ottobre 1963; furono accertati 1.917 morti) e il crollo dei bacini minerari in val di Stava, Trentino (269 morti nel luglio 1985).
Dal 1986 al 1990 in Emilia-Romagna sono morte per alluvione o frana 54 persone.”
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Cominciamo per ordine cosa sono i 5g? Innanzitutto la sigla è l’acronimo di 5th Generation, e si riferisce -prendiamo da Wikipedia- “all’insieme di tecnologie di telefonia mobile e cellulare, i cui standard definiscono la quinta generazione della telefonia mobile con una significativa evoluzione (ne siamo sicuri?) rispetto alla tecnologia 4G/IMT-Advanced. La sua distribuzione globale si è avviata nel 2019”.
Una delle peculiarità del 5G sta nel fatto che oltre ad essere finalizzato alla comunicazione tra persone, permetterà anche il cd “Internet delle cose”, ovvero permetterà di far comunicare tra loro anche i vari dispositivi wireless utilizzando in particolare onde elettromagnetiche di frequenza appartenente alla banda 26,5-27,5 GHz indicate spesso come “onde millimetriche” che corrispondono più precisamente alle frequenze comprese tra 30 e 300 GHz (lunghezze d’onda comprese tra 1 e 10 mm).
Detto questo mi sento di aggiungere che l’unica cosa davvero importante per noi, l’unica sulla quale dovremmo essere tutti rassicurati con prove scientifiche – quelle vere condotte da ricercatori indipendenti- e inoppugnabili, è: sono sicure queste nuove tecnologie per la salute umana? Perché sapete anche se coi 5g potremmo muovere il sole e far danzare le stelle con la Luna il walzer, chissenefrega, se poi questa facoltà aumenta le probabilità sino alla certezza di farci ammalare di tumore, sino ad ucciderci. O sbaglio?
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NEL VIDEO L’APPELLO DEL DOTT. SZUMSKY SCRIVETE A: PRESIDENZA@REGIONE.VENETO.IT PER CHIEDERE LE CURE. UN APPELLO LANCIATO al termine di Uno dei tantissimi incontri che si stanno svolgendo per assistere alla proiezione del docufilm Invisibili di PAOLO Cassina. IN QUESTO CHE SI è SVOLTO A SAN DONA’, c’ero anch’io per presentare i relatori, i dottori Riccardo Szumsky, Patrizia Gentilini, e Margherita Savini. A organizzare tutto Aidi Pasian insieme a un gruppo di meravigliosi attivisti feriti nel corpo dal vaccino, tutte reazioni avverse che lo Stato ignora, e i medici non curano. Reazioni avverse nascoste da Aifa e ISS, enti che SAPEVANO E HANNO SCELTO CHE MOLTE PERSONE RIMANESSERO VITTIME DEI VACCINI. Complice la magistratura che non interviene, complice lo Stato che tace. COMPLICE OGNI CITTADINO CHE NON PRETENDE LA VERITA’ .
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Nel post pubblicato sul suo canale telegram dall’ex Presidente russo Dimitri Medvedev, ci sono frasi dure e non consone né al momento né tanto meno profilo istituzionale di chi le pronuncia. Riporto qui di seguito la traduzione riportata dallo scrittore Zahar Prilepin sempre su telegram condividendo il post di Dimitri Bahur.
“Mi viene spesso chiesto perché i miei post sono così graffianti. La risposta è che li odio. Sono bastardi e degenerati. Sono bastardi e degenerati. Vogliono la morte nostra, della Russia. E finché vivrò, farò di tutto affinché essi scompaiano”. Queste sono le vere parole di Medvedev che hanno subito però diversi maneggiamenti nella stampa internazionale.
In un giornale Finlandese il primo che ha riportato il Post dell’ex Presidente Russo la frase dopo la traduzione è diventata: “Faccio tutto ciò che è nelle mie forze per cancellare gli ucraini dalla faccia della terra”. Prilepin aggiunge :”Dmitrij Anatolevič è un giurista e quindi penso che l’editore finlandese dovrà presto spiegare in tribunale come lavorano i suoi traduttori e i redattori. Calunniare non sta bene.” Nell’immagine dell’edizione finlandese le parole riportate nel titolo sono proprio : “Faccio tutto ciò che è nelle mie forze per cancellare gli ucraini dalla faccia della terra”.
Ma la cosa che va sottolineata è che nel riportare il post pare che nessuno abbia chiarito in che contesto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo abbia scritto quel post.
Io credo di averlo trovato.
Il post era a commento di un siparietto molto triste che ha visto come protagonista la ministra della cultura tedesca, Claudia Roth ( guardate il nel video sopra riportato).
Come vedete la Roth ha due biglietti in mano in uno legge “fuck you” nell’altro “Russia”, che non credo di dover tradurre. La ministra legge e ridacchia circondata da un gruppetto di persone, poi ripete Fuck You – e – warship russian ( fanculo e navi da guerra russe) . Il tutto avviene durante la visita della ministra tedesca ad Odessa.
Medvedev ha scritto il suo commento dopo aver ascoltato e visto questo siparietto.
Comunque le sue parole sono fuori luogo sia chiaro, ma non si può prescindere dal contesto. Le parole e il comportamento della ministra sono disdicevoli e ignobili e non fanno altro che fomentare l’odio in un momento in cui c’è bisogno di placare le tensioni. E il nostro ministro degli esteri, Luigi di Maio, non può esprimersi facendo finta di niente vedendo solo una parte del racconto, fingendo che gli occidentali si comportino in modo impeccabile quando poi saltano fuori questi video che sono imbarazzanti.
E’ imbarazzante e doloroso vedere di essere rappresentati da queste persone, che forse non hanno capito che stiamo camminando sul filo del rasoio e ogni errore in questa fase segna il cammino verso la terza guerra mondiale nella peggiore delle ipotesi e nella migliore verso l’impoverimento dei cittadini europei , in particolare degli italiani, tutti infatti stiamo già facendo i conti con sanzioni che seppur dirette verso la Russia presenteranno il conto, molto salato, a tutti noi . Viene da chiedersi se non lo capiscano proprio o se il loro obiettivo non sia proprio quello: ridurci in povertà.
ESTRATTO INTERVISTA a Davide Ruggi-CEO “Innse-Berardi RU”.
Mentre ero in ferie ho deciso di fare un viaggio virtuale a Mosca e sono andata a trovare un amico che vive lì dal 1988. Ve lo presento: si chiama Davide Ruggi, è stato responsabile della Montedison fino al 2001 e oggi ricopre il ruolo di CEO “Innse-Berardi RU”.
Questo è solo un estratto della lunga chiacchierata che ho fatto con Davide e con la quale ho cercato di capire come stanno vivendo in Russia questo momento storico sia gli italiani che vivono lì – considerate che più di 700 aziende italiane operano in Russia – che come stanno reagendo i russi alle sanzioni e al clima russofobo che si sta diffondendo a causa della loro azione militare in Ucraina.