SAFARI SARAJEVO: Caccia all’uomo – una passione diabolica

Durante l’assedio di Sarajevo, tra il 1992 e il 1996, alcuni facoltosi stranieri pare venissero accompagnati sulle colline intorno alla città per… sparare ai civili. Come fosse un safari. Solo che le prede erano esseri umani. Diverse testimonianze raccontano questo orrore.

Nel  2022 il documentario Sarajevo Safari ne parla grazie al regista Miran Zupanič. Il lavoro del regista sloveno racconta di ex agenti dell’intelligence e testimoni locali che descrivono la presenza di “turisti del massacro” — tra cui americani, russi, canadesi, italiani — che pagavano per imbracciare un fucile e colpire dal vivo uomini, donne, bambini. Le postazioni erano predisposte dall’esercito serbo-bosniaco, e i colpi partivano da quartieri come Grbavica e Pale.

In Italia, il 9 luglio 2025, il giornalista e scrittore Ezio Gavazzeni ha depositato le sue indagini autonome, raccolte durante anni di lavoro e ricerche. Solo pochi giorni prima dell’attività di Gavazzeni avevo scoperto questa storia grazie a un viaggio a Sarajevo e ne ho parlato il 10 luglio in un video su Facebook che trovate qui di seguito.

https://www.facebook.com/mariannamajor/videos/1266560441492821?locale=it_IT

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Qualche dato aggiuntivo sulle uccisioni dei cecchini, seppur non limitati agli stranieri, danno la misura dell’orrore: 225 civili uccisi, tra cui circa 60 bambini, e oltre 1.030 feriti.
Molti colpi non miravano a uccidere, ma a ferire gravemente: lo scopo era attirare altre persone – familiari, soccorritori – e colpire anche loro. Una tecnica calcolata, pensata per umiliare, disumanizzare, annientare psicologicamente.
Lo hanno testimoniato osservatori dell’ONU, giornalisti- ne ricordo uno fra tutti  Franco di Mare , e chi è sopravvissuto guardando cadere la propria gente.

E cosa pensiamo stia accadendo a Gaza coi palestinesi?

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