Shanghai: è guerra al virus o al diritto di libertà dei suoi abitanti?

Gente disperata, senza cibo che urla dalle finestre. Suicidi e rivolte in drastico aumento. Stando alla testimonianza di Carlo Prataviera rilasciata a la7, chi risulta positivo al tampone non può trascorrere l’isolamento tra le mura domestiche e viene trasferito, con forza e portato, come nel suo caso in un’isola con più di 300 persone tenute in condizioni igieniche scarse, luci sempre accese e cibo immangiabile. Inoltre nelle famiglie in caso di positività, i bambini vengono separati dai propri genitori. Mentre le persone malate di altre malattie non vengono curate come ha raccontato la CNN riportando il caso di un uomo malato di cancro allo stomaco che avrebbe dovuto essere ricoverato per la chemioterapia, ma che non ha avuto il permesso di lasciare la propria abitazione. O il caso testimoniato da un video in cui una donna urla a un paramedico all’interno di un’ambulanza di prestarle un defibrillatore per una persona affetta d’asma priva di sensi, l’uomo in tuta bianca si vede nel video che rifiuta di aiutarla e tira su il finestrino per non starla ad ascoltare. La persona malata riporta la Cnn è in seguito morta.

Le autorità fanno sapere che a Shanghai si sono registrati 26mila casi di contagio, quasi tutti asintomatici, su 25 milioni di abitanti nella giornata di domenica 10.04. Non una situazione tanto diversa da quella italiana. Eppure il governo cinese usa metodi che lasciano senza parole, i giornali parlano di “test di massa per controllare un focolaio che sembra crescere di giorno in giorno”. Un test assurdo e disumano. Dalle immagini che ci arrivano dai social la restrizione imposta infatti sta sconvolgendo i residenti molti lasciati addirittura senza cibo a causa del lockdown attivato senza preavviso. Molti i casi di suicidio e disperazione come potete sentire dal video, in più a controllare le persone, che non possono uscire di casa, nel cielo sono stati posti i droni.

In un’intervista a VN, Greta da Cuasso al Monte, italiana che vive a Shangai, ha raccontato cosa sta vivendo e il suo racconto conferma quanto sta emergendo dai social Leggete cosa ha dichiarato: “Shanghai, 26 milioni di persone, il 9 aprile contava 24.000 casi asintomatici e mille con sintomi, morti zero. Numeri ridicoli penserete voi. Cosa c’è di tanto tragico allora? A livello mentale intanto il non sapere quando questa cosa finirà. Ci si aspettava un minimo che il Governo mollasse, che Shanghai avrebbe fatto cambiare idea sulla politica degli zero casi, che invece viene perseguita in modo sempre più convinto come fosse una battaglia che bisogna vincere, a tutti i costi, tutti. Emotivamente si è preoccupati non tanto di prendere il virus, che ormai sappiamo benissimo essere una banale influenza, ma il fatto che risultando positivi si viene letteralmente prelevati dalle proprie case e trascinati in questi famosi centri di quarantena, con migliaia di persone positive, condizioni igieniche scarsissime e senza una garanzia di quanto ci si dovrà stare. Il fatto che se hai un animale domestico e risulti positivo il Governo “prende la responsabilità” del tuo animale, cioè lo ammazza, perché ancora pensano che gli animali trasmettano il virus. Il fatto che se hai un figlio e risulta positivo, questo viene mandato a fare la quarantena in ospedali specializzati da solo, indipendentemente dall’età, anche neonati».

«Fortunatamente in questi giorni grazie a numerose polemiche sui social cinesi e al passaparola c’è stata una forte denuncia di questa situazione e sono stati istituiti dei rifugi per gli animali, mentre un genitore potrà fare la quarantena con i figli assumendosi tutte le responsabilità del caso, tra cui la possibilità di risultare positivo. Purtroppo ancora non è stata invece cambiata la politica per quanto riguarda la quarantena degli asintomatici, ancora non potranno passarla a casa ma dovranno comunque andare in uno di questi centri. Non ci sono medici né infermieri perché sono tutti impegnati a testare a ripetizione 26 milioni di persone. Si ha paura perché non si può uscire di casa neanche se si sta male, in parole povere se ti viene un infarto crepi in casa e forse ti trovano a fine lockdown. Gli ospedali sono inaccessibili, niente chemio, niente dialisi, niente medicine, esiste solo il Covid. Questo è il prezzo che si sta pagando».

Una situazione che lascia basiti, attoniti, da film dell’orrore quella che stanno vivendo gli esseri umani residenti a Shanghai. E davvero non si capisce cosa stia accadendo, cosa la Repubblica Popolare cinese stia davvero facendo. E’ una guerra al Sars cov2 o all’umanità che vive a Shangai? Sono misure sanitarie quelle adottate o torture alla popolazione? Cosa stanno reprimendo, la pandemia o la libertà delle persone?

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